Comune di Klagenfurt am Wörthersee – (K)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

La città Klagenfurt (ufficialmente Klagenfurt am Wörthersee per la posizione sulla riva del lago di Wörth; detta Celovec in sloveno, Clanforte in italiano, Clanfurt in friulano) è il capoluogo della regione della Carinzia (Kärnten).

 

Venne fondata presso la foce nel lago del fiume Glan dal duca di Carinzia, per il controllo delle vie commerciali che si incrociavano nella regione, intorno al 1193 è nominata come Forum Chlagenvurth, l’abitato si trovava in una zona alluvionale del fiume e fu allagata numerose volte; ciò indusse, nel 1246 il duca Bernhardt von Spanheim a rifondare la città in una zona più sicura.

Ottenne garanzie e privilegi nel 1252. Distrutta più volte da eventi naturali e bellici, nel 1514 un incendio la distrusse quasi completamente spingendo l’imperatore Massimiliano I, non avendo il denaro per ricostruirla, a donarla all’Assemblea Regionale, caso unico nella storia dell’Impero.

L’Assemblea ricostruì la città e l’architetto italiano Domenico Dell’Aglio venne incaricato di edificare la Neuer Platz, il nuovo centro cittadino e una cinta muraria, mentre il frate agostiniano svizzero Giovanni Antonio Gambazzi da Novaggio (1574-1662) venne designato abate-mitrato di Klagenfurt e Deputato dell’Arciducato di Carinzia.

Nel 1919 la città venne occupata dalla Serbia, che rivendicava la sovranità sulla parte meridionale della Carinzia; si ritirarono definitivamente l’anno successivo, dopo il referendum carinziano dell’ottobre 1920, col quale la maggioranza della popolazione decise che la città avrebbe dovuto rimanere parte dell’Austria.

L’aumento delle popolazione e l’espansione urbana portarono nel 1938 all’incorporazione dei comuni limitrofi di di Sankt Ruprecht, Sankt Peter, Annabichl e Sankt Martin.

Nel 1945 l’esercito jugoslavo cercò di occupare il territorio tentando per la seconda volta l’annessione della parte meridionale della regione, ma dopo un altro plebiscito, che ebbe lo stesso esito del precedente, dovettero rinunciare.

Lo stemma cittadino, che rassomiglia molto quello della poco distante capitale slovena di Lubiana, si blasona: „In Rot auf grünem Schildfuß ein runder, schwarzgefugter, silberner Stadtturm mit rundbogigem schwarzem Tor und drei vorkragenden Zinnen, mittig belegt mit einer fliegenden grünen Klag (Drache).“ che corrisponde all’italiano “Di rosso, alla torre tonda d’argento, aperta di nero, merlata di tre sporgenti, attraversata al centro da un drago in volo di verde”.

Secondo la tradizione l’animale sarebbe il mitico “Klag”, un mostro del folklore carinziano1, con testa di lupo, il corpo di uccello e coda di serpente che vive nell’ acqua tendendo agguati presso gli attraversamenti fluviali, ha una evidente funzione “parlante” con il toponimo e ricorda la fondazione storica della città presso il fiume Glan. La torre, come altrove, è il simbolo tipico dell’auto-governo urbano.

Compare per la prima volta in un sigilli del 1280, e da due iniziali avrà anche quattro zampe, nel XX secolo venne sancita la forma a due zampe.

Dal 1965 la città è gemellata con Gorizia e dal 2001 con Udine.

 

(1): Figura mitica diffusa in tutta l’area europea centro-settentrionale, la cui esistenza sarebbe  “testimoniata” dal ritrovamento in loco di alcuni fossili di dinosauro… la leggenda più nota narra che il mostro, detto Lindwurm o Klag, vivesse nel fiume e si nutrisse di mucche e di giovani ragazze, fino a quando attratto con l’astuzia fuori dalle acque torbide venne ucciso da un gruppo di cittadini coraggiosi.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, alla torre tonda d’argento, aperta di nero, merlata di tre sporgenti, attraversata al centro da un drago in volo di verde”

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
drago, torre
Attributi araldici:
attraversato al centro, in volo, merlato, sporgente, tondo

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune