Comune di Ischia di Castro – (VT)

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Info
  • Codice Catastale: E330
  • Codice Istat: 56031
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2412
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 104.73
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

La “castellania” di Ischia fu uno dei primi feudi della dinastia Farnese, intorno al quale si svilupperà il Ducato di Castro, al quale essi aggiungeranno numerosi possedimenti fino a diventare Duchi di Parma e Piacenza, grazie agli uffici di papa Paolo III (al secolo Alessandro Farnese) del quale fu investito il figlio (ufficialmente “nipote”) Pier Luigi.

A ricordo di questo illustre passato il Comune ha adottato uno scudo derivato dall’arma Farnese che, però, innalzava un campo “d’oro, a sette gigli d’azzurro, posti 3-2-1”, quindi il Comune ha gli smalti “invertiti”, operazione tipica in Araldica per differenziare gli stemmi. In questa forma però ricorda molto lo stemma reale dei Borboni di Francia e Spagna, dato che i loro congiunti Borboni di Parma e delle Due Sicilie accampavano diritti come discendenti dei Farnese misero lo stemma farnesiano sulle loro armi. Ma i sigilli delle località del ducato di Castro sono ben più antichi: trovandosi di fronte ai sigilli municipali con i tre gigli è probabile che gli amministratori del XVIII-XIX secolo gli abbiamo attribuito gli smalti borbonici, ben più noti all’epoca, in luogo di quelli farnesiani, più corretti storicamente.

Secondo alcuni autori, in origine i Farnese portavano, in luogo dei gigli, delle foglie di farnia (una varietà di quercia) a ricordo della loro origine dal centro di Farnese, poco distante da Ischia di Castro, poi modificati nella forma dei fleur-de-lys della monarchia francese.

Lo stemma è antico infatti è stato semplicemente “riconosciuto” con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 ottobre 1953, in origine portava una corona nobiliare (barone?), quello attuale è stato composto seguendo le indicazioni del Regolamento Tecnico-Araldico in uso dall’Ufficio Onorificenze e Araldica presso la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si compone di uno scudo di tipo “sannitico” (pressoché rettangolare), azzurro con tre gigli d’oro (quindi con gli smalti invertiti rispetto a quelli Farnese e rassomigliante l’emblema dei re di Francia) posti 2 e 1, la corona di rango da “Comune” italiano (d’argento, turrita, merlata alla ghibellina e aperta da porte) e un serto decorativo composta da un ramo di quercia e uno d’alloro, legato da un nastro.

Nel linguaggio tecnico proprio dell’Araldica, la descrizione (che si definisce “blasone”) dello stemma suonerebbe: “D’azzurro, a tre gigli d’oro posti 2 e 1, ornamenti esteriori da Comune”.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Alessandro Savorelli

Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“D’azzurro, ai tre gigli d’oro posti due, uno. Ornamenti esteriori di Comune”.

ATTRIBUTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Altro stemma in uso dal Comune

Reperito da: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM)
    riconoscimento
    12 Ottobre 1953

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    5 Giugno 1954

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