Comune di Impruneta – (FI)

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Info
  • Codice Catastale: E291
  • Codice Istat: 048022
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 14906
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 48.76
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Impruneta risiede sulla fascia collinare a Sud di Firenze, tra le vallate dei torrenti Greve ed Ema, ai limiti del Chianti. Fu sede di un insediamento etrusco, mentre nel medioevo fu soggetto alla stirpe dei Buondelmonti, domini del vicino castello di Montebuoni. La presenza di terreni argillosi ha favorito lo sviluppo della lavorazione della terracotta, in particolare sono celebri i grossi contenitori (orci e conche) un tempo usati per la lavorazione dell’olio d’oliva. Lo stesso Brunelleschi si rivolse alle fornaci imprunetine per commissionare le tegole su misura per la copertura della cupola del duomo fiorentino.

Impruneta è celebre anche per il santuario mariano, nel quale si venera una miracolosa immagine della Vergine che la tradizione attribuisce alla mano dell’evangelista Luca. Particolarmente cara ai fiorentini, è stata più volte processionalmente traslata in città per impetrare la grazia in occasione di carestie, epidemie e guerre.

Entrata ben presto nell’orbita fiorentina, agli inizi del XIV secolo venne aggregata alla Lega di Antella, dalla quale venne scorporata nei primi anni del secolo successivo, per dar vita a una propria Lega, che nel 1415 promulgò i propri Statuti. La sede del giusdicente fiorentino (podestà) fu tuttavia posta in località Galluzzo, più vicino alla città e più comodo da raggiungere per la sua posizione di fondovalle, servita da una buona viabilità. Per questo la sua giurisdizione, che si allargava anche su altre leghe confinanti, fu detta Podesteria del Galluzzo. Dallo stesso Galluzzo prese nome anche la Comunità istituita a seguito delle profonde riforme amministrative volute dal granduca Pietro Leopoldo nel 1774.

La Podesteria del Galluzzo alzava un’insegna parlante costituita da un gallo in campo oro, che negli esemplari più antichi è posato su un ramo nodoso e accostato in alto a destra da un piccolo giglio fiorentino. L’insegna d’oro, al gallo ardito di nero, bargigliato e crestato di rosso, che Passerini si limiterà ad annotare come «arme anch’essa parlante», si conserverà fino al R.D. n. 2562 del 1 novembre 1928, che decretò la soppressione del Comune del Galluzzo. La parte di territorio più prossima alla città, capoluogo incluso, venne assorbita dal Comune di Firenze, la restante parte andò invece a costituire il nuovo Comune di Impruneta.

Quest’ultimo adottò un nuovo stemma, che prese come base quello della citata famiglia Buondelmonti, che furono signori del luogo e munifici patroni del santuario mariano: «D’argento, alla croce del calvario di rosso, posta sopra un monte all’italiana di tre cime di verde». Come una sorta di brisura, lo stemma è aumentato da un «capo d’azzurro a tre pigne pendenti d’oro, ordinate in fascia», alludente al toponimo; tale simbolo è già attestato nel XV secolo in un sigillo dell’opera della pieve di Santa Maria all’Impruneta, che mostra la figura parlante di una pigna, da mettere in relazione con la vecchia denominazione «Santa Maria in Pineta».

 

 

(Nota a cura di Michele Turchi)

 

Bibliografia:

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze, 1833-46.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze, 1864.

– G. Carocci, Il comune del Galluzzo. Guida-illustrazione storico-artistica, Firenze1892.

– D. Herlihy, R. Trexler, L’Impruneta: una pieve, un santuario, un comune rurale, Impruneta 1988.

Gli stemmi dei Comuni Toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991.

– Possidenti Contadini Artigiani. La popolazione tra ’700 e ’800 nei documenti degli archivi storici comunali, a cura di P. Benigni, S. Pieri, G. Todros, Firenze, 1996.

– R. Nutini, A. Savorelli, Il Palazzo del Podestà al Galluzzo, Firenze, 2001.

– M. Turchi, Municipalità soppresse del circondario fiorentino, in «Vexilla Italica», 90 (2020).

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’argento, alla croce del calvario di rosso, posta sopra un monte all’italiana di tre cime 2-1, di verde, movente dalla punta; capo d’azzurro a tre pigne pendenti d’oro, ordinate in fascia”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
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Fonte: radicedidue

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    2 Luglio 1931

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