Comune di Guardamiglio – (LO)

Informazioni

  • Codice Catastale: E238
  • Codice Istat: 98029
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2722
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 10.30
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Non è chiara l’origine del nome del paese di Guardamiglio: una teoria probabile, lo fa derivare dalla posizione al “Quartum miliarium” (‘al quarto cippo miliare’: cioè a quattro miglia romane) da Placentia. Ma su questa etimologia non si trova accordo e sono fiorite nel tempo numerose leggende.
La tradizione orale trae ispirazione dalla natura prettamente agricola del territorio: fino a tempi relativamente recenti, nelle terre intorno all’odierno borgo di Guardamiglio, erano frequenti vaste distese di terreno coltivate a miglio, ciò avrebbe originato locuzioni come “Guarda miglio” o “Guardar miglio”. Lo stemma cittadino riprende questa teoria, in funzione “parlante”, mostrando un mazzo di spighe e foglie di miglio.
Un noto racconto popolare spiega diversamente la denominazione del paese: si racconta che “…nell’anno 1211, durante un rigidissimo inverno, il Po si fosse straordinariamente gelato. L’imperatore dei Romani, Ottone IV, si trovava con l’esercito sulla riva del Po e la doveva passare. Uno dei feudatari italiani, il conte di Santa Fiora, fece stendere della paglia sul ghiaccio per ingannare l’imperatore nella speranza di vedere il ghiaccio rompersi sotto il peso degli animali e di mettere in pericolo la vita dello stesso [sovrano] che invece riuscì a passare il fiume senza accorgersene. ‘Guarda mei’ [Guarda meglio, da cui il nome] sarebbe stato il consiglio che andava all’imperatore perché non si fidasse dei suoi sudditi”.
Guardamiglio è riportato in un atto del 725 del re longobardo Liutprando nel quale delle terre vengono donate al monastero di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia; il centro è poi citato come “Borgo” in documento del 26 Dicembre 1209 dove si cita la terra di Guardamiglio come diffusamente coltivata, alberata a frutteto e vigneto e dipendente dal Comune di Piacenza: il feudo di Guardamiglio fu nel XIV secolo dei Landi, fedeli vassalli dei Visconti che dominavano su Piacenza, poi degli Scotti il cui ramo locale, estintosi alla metà del XVII secolo, permise la cessione a Giovanni Nicelli, che la ebbe col titolo di “conte”.
Passato al Ducato di Piacenza, vi rimase legato fino alla conquista napoleonica quando il confine politico tra il piacentino e il lodigiano coincise con il corso del Po.

 

Il 7 maggio 1796 avvenne a Guardamiglio il primo combattimento su terra lombarda fra i soldati repubblicani, condotti dal Bonaparte, e gli austriaci, agli ordini del generale Beaulieu. Alla fine di questo periodo il Comune di Guardamiglio insieme a Fombio, S. Rocco, Mezzana Casati e Caselle Landi, situati sulla sponda sinistra del Po venne unito al Lodigiano; nel 1809 a Guardamiglio, compresso nel distretto di Codogno, furono uniti Valloria e Minuta.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo

Bibliografia:

Tansini (Stefano). UN PO’ DI STORIA. in http://www.fombio.com/notizia.php?NewsID=494, consultato il 26 novembre 2016

Casali (Maria Grazia). GUARDAMIGLIO. IL COMUNE in http://www.archivilodigiani.it/istituzioni-e-archivi/guardamiglio-2, consultato il 26 novembre 2016

Stemma Ridisegnato


Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune