Comune di Gruyères – (VD)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Gruyères (Greyerz in tedesco, Gruviera in italiano) è un comune bilingue del Cantone di Friburgo, nel distretto della Gruyère.

Il capoluogo si sviluppa intorno al castello comitale, su un’altura rocciosa di 810 m s.l.m. dalla quale si domina la valle del fiume Sarina (Sarine).

L’antico villaggio gallico di Gau divenne sede di una contea eretta dal duca Rodolphe I di Borgogna i favore di Turimbert, nominato conte d’Ogo (da Osgo, a sua volta da “castrum in Ogo“, in tedesco Hochgau, cioè “Territorio Superiore”) nell’XI secolo. Ogo sarà l’agnome dei conti della valle della Sarine, che posero la loro residenza nel castello di Œx (oggi nel Cantone del Vaud).

Il conte eserciterà il diritto di giustizia nonché di governo delle acque e delle foreste, ufficio che veniva designato come “gruerie” che, col tempo, diventerà il nome proprio della famiglia de Gruyère, conti dal IX secolo che, con l’indebolimento del potere regale, renderanno il titolo di Grands-Gruyers (“principali conti forestali”) ereditario e assumeranno il ruolo di signori della valle.

I conti vi trasferiranno la sede del capoluogo della contea, conseguentemente mutando il titolo di comtes de Château-d’Œx con quello di comtes de Gruyères, e il centro si sviluppò grazie al conte Rodolphe I de Gruyère, divenendo “città di mercato” (ville de marché) nel 1195.

La Comté di Gruyère (Contea di Gruyère) fu quindi una antica suddivisione amministrativa del territorio svizzero che, sotto il dominio dei Savoia, conobbe una certa autonomia mantenendo buoni rapporti con i friburghesi e i bernesi.

Con l’ascesa al contado del minore Antoine, i Savoia inviarono un Governatore a Gruyère, atto che provocò l’ostilità di Berna, i cui armati occuparono alcuni castelli della contea, situazione che verrà sanata col trattato di pace del 1407. Durante la Guerra di Borgogna i bernesi obbligarono il conte François I de Gruyères a permettere il passaggio dell’esercito verso il Vaud, territorio sul quale si espanse il potere dei conti grazie ad accorte alleanze famigliari e matrimoniali.

Il territorio della contea sarà acquisito progressivamente da Berna e dal Cantone di Friburgo (sotto il controllo di Berna) fino alla completa annessione nel 1555. La Confederazione riconobbe la contea di Gruyères come “paese alleato” nel 1548, ma nel 1554 la Dieta Federale dichiarò il conte Michel decaduto e, l’anno successivo, Berna e Friburgo si spartirono i beni, creando il baliaggio (bailliage de la Gruyère).

Nel 1814 divenne sede di Prefettura e di distretto nel 1848, i prefetti risiedevano nel castello, lo Stato nel 1849 però venderà l’edificio alla famiglia ginevrina dei Bovy, i quali la passeranno per via matrimoniale ai Balland, nota facoltosa famiglia di industriali dell’orologeria (i quali nel 1852 chiameranno Jean-Baptiste Corot  a decorare una delle ex sale dei balivi).

Riacquistato dal governo friburghese nel 1938 venne restaurato e destinato a sede del museo storico, attualmente è una della principali mete turistiche della Svizzera.

Lo stemma del comune deriva direttamente da quello storico dei conti di Gruyères, si blasona: “de gueules à la grue essorante d’argent” (di rosso alla gru sorante d’argento).

Fu adottato dai De Gruyères nel XIII secolo per ragioni fonetiche, essendo la “gru” (“grue” in francese) assonate con il toponimo. L’uccello è anche simbolo di longevità, fedeltà, vigilanza richiamando la diffusa credenza secondo la quale gli stormi di tali uccelli, allorché si fermavano in un luogo, designassero uno di loro a vedetta: esso vegliava tenendo una pietra con una zampa, se si addormentava e lasciava cadere la pietra si dava l’allarme al gruppo (capacità che e attribuita talvolta anche all’oca, in ricordo del leggendario episodio del salvataggio del Campidoglio, dall’attacco notturno dei barbari).

Compare nel sigillo del conte Rodolphe III in uso tra il 1221 e il 1233, inizialmente è rappresentata passante e rivoltata, talvolta rassomigliante però… una gallina faraona (pintade). È, significativamente, raffigurata in atteggiamento bellicoso, adatto ad un emblema che compariva sulle bandiere di battaglia.

Sulla gru e sull’origine della dinastia dei Gruyères venne creata anche una leggenda secondo la quale in epoca remota, un guerriero vandalo di nome Gruérios si stabilì nella regione della Sarine assieme ad un gruppo di compagni, una gru bianca levatasi in volo dimostrò al gruppo il favore divino e il buon presagio li convinse a stabilirsi in quel luogo, Gruérius (che sarebbe stato l’antenato dei conti) adottò la gru come arme propria facendola ricamare sullo stendardo rosso.

Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

Walter H., Avenas P., 2007 – La Mystérieuse Histoire du Nom des Oiseaux, Du minuscule roitelet à l’albatros géant. Robert Laffont  S.A., Paris.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso alla gru sorante d’argento”.

Oggetti dello stemma:
gru
Attributi araldici:
sorante

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