Città di Grottammare – (AP)
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Info
- Codice Catastale: E207
- Codice Istat: 44023
- CAP: 0
- Numero abitanti: 15652
- Altitudine: 0
- Superficie: 17.66
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Secondo la tradizione Grottammare ha avuto origine dal centro abitato sorto presso una grotta vicina al tempio della dea etrusca Cupra, che sorgeva dove oggi è la chiesa di San Martino, e che fu ricostruito in forme monumentali dall’imperatore Adriano nel II secolo d.C. Il centro però ha origini più antiche: gli Etruschi, dopo aver combattuto gli Umbri nelle loro colonie a nord di Ancona, li aiutarono poi a conquistare la regione in origine abitata dai Liburni, dai Siculi, dai Pelasgi e da ancor più antiche popolazioni autoctone. Nel secolo X è documentato il nome di GROCTE, poi GRUPTE CUM SUO PORTO, mentre precedentemente era noto anche come CASTELLO SUPPORTICA o SUBPORTICA che, però, pare fosse il nome proprio di un altro castello che sorgeva anch’esso sul colle “… due piccole aree urbane adiacenti che hanno assolto a due diverse funzioni. La prima, più in alto e in cima al colle, è il castello di Grupte, che ha le caratteristiche tipiche della rocca medievale, essendo un luogo ideale per potersi difendere dagli attacchi nemici perché ad est si presenta quasi a strapiombo sul mare, mentre è circondata da mura negli altri lati. La seconda area si trova più in basso, alle pendici del monte, ed è il luogo dove la popolazione si è venuta sviluppando nel corso dei secoli”. È probabile che siano stati gli stessi abitanti di Supportica a costruire il castello di Grupte a scopo di difesa. Nel 1248 la rocca e il porto di GRUPTE vennero assoggettati dal vescovo di Fermo, al quale vennero confermati dal re Manfredi nel 1259. Il castello de LE GROTTE fu il più importante degli otto soggetti a Fermo, per questo motivo la città si preoccupò di mantenerne in perfetto stato gli apparati difensivi e nel 1299 ampliò il porto, che si andava insabbiando. A seguito di una terribile incursione saracena, nel 1525 venne cinta da mura, dalle quali emergeva un torrione detto “della Battaglia” presso Porta Marina. Il 13 Dicembre 1521 nacque a Grottammare Felice Peretti, poi Papa Sisto V, nel luogo della casa natale egli fece costruire la chiesa di Santa Lucia. Nel 1779 l’architetto Pietro Augustoni, procedette alla realizzazione dell’ “incasato” nella parte pianeggiante di Grottammare, su incarico di Pio VI, un piano urbanistico che consisteva in una rete regolare di strade, di 6 metri di larghezza e incrociantisi ad angolo retto, delimitanti isolati di ampiezza regolare. Durante il Regno napoleonico d’Italia, nel 1804, Grottammare fu dichiarata «Giudicatura» con giurisdizione su San Benedetto, Acquaviva e Monteprandone (che però Leone XII nel 1827 assegnò al nuovo «mandamento» di San Benedetto). Dal 1799 al 1817 Cupra Marittima era frazione di Grottammare. Il clima mite della zona ha permesso l’impianto e lo sviluppo di agrumeti, in particolare di aranci, provenienti dalle Canarie e introdotte a Grottammare da Bartolomeo Bacher (Roma 1726 – Grottammare 1813) prelato di famiglia olandese che venne nominato vescovo di Ripatransone ma appassionato di agronomia che ha incentivato la coltivazione intensiva dell’arancio sui terrazzamenti sui terreni di Grottammare alta. La coltivazione dell’arancio (melarancio) è documentata nella zona già dal XV secolo e questa antica presenza ha giustificato l’adozione delle piante d’arancio nello stemma comunale (“d’azzurro, alla torre al di tre palchi alla ghibellina, fondata sulla cima di un colle erboso, fiancheggiata da due alberi di arancio fruttiferi, il tutto al naturale”). Un albero di arance era piantato nella piazzetta Peretti, davanti alla vecchia sede del Municipio. Nel 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Grottammare il titolo di “città”. Nell’occasione il Comune ho proceduto ad un restyling dello stemma, sul modello di quello di Milano, dove la precedente torre “al naturale” (marrone rossiccio) di tre palchi è diventata semplice e in argento, fondata sul centrale di tre colli di verde. Nota di Massimo Ghirardi Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione Bibliografia: Persi P. e Mangani G. NOMI DI PAESI. Storia, narrazioni e identità dei luoghi marchigiani attraverso la toponomastica. Il Lavoro Editoriale, Ancona 2005.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro, alla torre al di tre palchi alla ghibellina, fondata sulla campagna erbosa, fiancheggiata da due alberi di arancio fruttiferi, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Città”
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma con la corona tradizionale

BANDIERA RIDISEGNATA

Disegnato da: Massimo Ghirardi
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo partito di azzurro e di bianco caricato al centro dello stemma comunale”.
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
Il titolo è stato concesso nel 2011, ma non si conosce la data precisa.