Comune di Grasse – (06)
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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Non è chiara l’origine del nome: forse da Podium Grossum (il nome latino del Grand Puy, il “Grande Poggio” sul quale sorse il primo insediamento, il cui ricordo rimane nelle denominazione della cattedrale: Notre Dame-du-Puy). Il toponimo provenzalizzato Grasso compare solo nell’XI secolo.
Dal 1220 al 1481 fu sede del balivo del conte di Provenza, che amministrava la giustizia in nome del suo signore feudale.
Sede provvisoria della diocesi di Antibes, soggetta alle incursioni dei pirati saraceni, dal 12 luglio 1244, con la bolla di papa Innocenzo IV ne divenne sede stabile con la denominazione di Dioecesis Grassensis che dal 1588 al 1601 e dal 1653 sarà unita a quella di Vence. Con bolla “Qui Christi Domini” di papa Pio VII del 29 novembre 1801, la diocesi venne soppressa e unita all’arcidiocesi di Aix, nel 1822 il territorio dell’antica diocesi di Grasse venne incorporato in quello della diocesi di Fréjus, infine dal 1886 in quello di Nizza.
Lo stemma della città è noto dal 1427, si blasona solitamente: “D’azur à l’agneau pascal d’argent, la tête contournée, ornée d’un nimbe d’or, portant une longue croix de gueules au guidon d’argent chargé d’une croix de gueules” (D’azzurro all’agnello pasquale d’argento, la testa rivolta, ornato da un nimbo d’oro, portante una lunga croce di rosso al guidone d’argento caricato da una croce di rosso).
Di questo stemma ne sono esistite numerose varianti, la più nota è quella che vede l’elemento costante dell’agnello pasquale accompagnato da tre tortelli rossi (due in capo e uno in punta); l’agnello era il simbolo della gilda dei drappieri, molto potente nel XV secolo e rappresentante la principale attività della città, prima dell’impianto in grande scala dell’industria della distillazione degli oli essenziali per la profumeria, che ha le sue origini nell’abitudine di profumare le produzioni di pelletterie per mitigare il cattivo odore della dovuto alle attività di conceria, uso che sarebbe stato importato da Caterina de’Medici.
Lo stemma è solitamente rappresentato unitamente al motto latino: « Dei Gratia Consules Grassae » (Consoli di Grasse per grazia di Dio) col quale incominciavano i decreti del consiglio della città; mentre il tradizionale serto di alloro e quercia è spesso sostituito da rami fioriti, simbolo delle attività profumiere che hanno dato rinomanza alla città.
Dall’aprile 2015 la municipalità si è dotata di un logo di tipo commerciale, derivato dallo stemma antico, che è stato presentato dal sindaco Jérôme Viaud come: “Un nuovo blasone [sic] che richiama il nostro impegno nella difesa dei colori di una città piena di maestà. Un nuovo blasone che afferma attraverso lo slogan « Le goût de l’essentiel » il nostro desiderio di autenticità e di natura, il nostro attaccamento al mondo della profumeria delle essenze ma anche la nostra volontà di proteggere e di promuovere un arte di vivere, un gusto d’essere attaccati alla terra, un gusto del ben vivere insieme ineguagliato” che sta sostituendo via via il “vecchio” emblema e gioca sull’assonanza di “essenziale” e “essenza” (in riferimento alle essenze profumate).
Di poco precedente un altro logo, che riprendeva (stilizzato) l’agnello dello stemma, saltuariamente ancora in uso.
Nota di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro all’agnello pasquale d’argento, la testa rivolta, ornato da un nimbo d’oro, portante una lunga croce di rosso al guidone d’argento caricato da una croce di rosso”.
SMALTI
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