Comune di Granozzo con Monticello – (NO)
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Info
- Codice Catastale: E143
- Codice Istat: 3077
- CAP: 0
- Numero abitanti: 1432
- Altitudine: 0
- Superficie: 19.45
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
- Comuni confinanti:
Casalino, Confienza (PV), Nibbiola, Novara, Vespolate
- Santo Patrono: Santa Maria Assunta (Granozzo) e santi Gervaso e Protaso (Monticello)
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il Comune attuale attuale risulta dall’unione dei territori di Granozzo e di Monticello.
L’etimologia di Granozzo vuole la derivazione da “Granocium” o “Granotium”, che sembra collegabile al significato di “luogo adatto alla coltivazione del grano”.
La prima indicazione documentaria risale all’829, quando tale Johannes de Granocio, uomo fedele dell’imperatore Lotario, risulta testimone in un atto novarese.
Nell’840, fra i centri abitati donati dal vescovo Adalgiso alla canonica della cattedrale di Novara, risulta anche Granozzo.
Nel 1347 Granozzo è dotato di un castello della famiglia Tettoni, che un secolo più tardi passerà con il feudo a Donina Visconti, ad esso, almeno dal 1495, era associato un ricetto come rifugio per la popolazione in caso di pericolo.
Alla fine dell’XI secolo Monticello fu residenza di una famiglia di capitani che presero agnome dalla località, la quale compare per la prima volta nel 1094 fra i vassalli maggiori del vescovo Anselmo di Novara.
L’insediamento venne fortificato con un “castrum” (oggi al suo posto sorge la patrizia villa Malinverni), conobbe uno sviluppo rilevante, ed ebbe la sua chiesa locale, dedicata ai Santi Gervasio e Protasio.
Con l’avvento dei Visconti il territorio verrà assegnato ad un ramo della famiglia Caccia, nobile famiglia novarese al servizio dei duchi di Milano, con alti incarichi nella magistratura Lombarda e nel clero. Anche se residenti a Milano mantennero sempre la cittadinanza novarese
Ne seguono diversi rami tra i quali i Caccia Dominioni e Caccia de Capitani, Ruggero Caccia fu ambasciatore di Novara a Milano nel 1267. Il senatore Giovanni Filippo nel 1548 fu il primo del ramo Caccia-Dominioni, dal quale discende Francesco Caccia-Dominioni, trasferitosi in Emilia e nominato conte dal duca di Parma nel 1739.
I Caccia ottennero il feudo nel XVI secolo, a loro succedettero (per brevi periodi) nel XVII secolo e nel XVIII secolo i Birago, i Guilizzoni e i saluzzesi Serale, questi ultimi porteranno il titolo di “conti di Monticello” con lo stemma “d’argento [alias: d’oro], al cerro di verde, nascente dalla punta dello scudo.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 maggio 1983. Lo stemma volutamente non ha riferimenti araldici alle famiglie che ne hanno avuto investitura. Ma propone simboli della economia agricola locale, tutt’ora molto fiorente, con alcune “granaglie” che sono state scelte in funzione “parlante” (o, meglio “assonante”) con il toponimo. Si blasona: “D’azzurro, ad una forma di formaggio Gorgonzola d’argento, aperto di verde, accompagnata in capo da due spighe di riso e in punta da due pannocchie di mais e da due spighe di grano, tutte in decusse, gambute, fogliate e fruttate d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.
Il gonfalone si presenta come un: “… drappo partito di bianco e d’azzurro” caricato dallo stemma comunale.
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
Disegnato da: Massimo Ghirardi
Fonte: Giovanni Giovinazzo
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro, ad una forma di formaggio Gorgonzola d’argento, aperto di verde, accompagnata in capo da due spighe di riso e in punta da due pannocchie di mais e da due spighe di grano, tutte in decusse, gambute, fogliate e fruttate d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune