Comune di Godiasco Salice Terme – (PV)

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Info
  • Codice Catastale: E072
  • Codice Istat: 18073
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 3218
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 20.61
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
  • Comuni confinanti:

    Casalnoceto (AL), Cecima, Montesegale, Ponte Nizza, Pozzol Groppo (AL), Rivanazzano Terme, Rocca Susella, Volpedo (AL)

  • Santo Patrono: santi Siro e Reparata
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il Comune di Godiasco Salice Terme ha adottato uno stemma, senza concessione ufficiale, che lo Statuto blasona: «D’azzurro, alla fontana di argento, di due bacili, zampillante al naturale, movente dalla pianura di verde, accostata a destra da una pianta di salice e nel canton sinistro [SIC] del capo da una stella di argento di cinque raggi. Lo stemma è sormontato da corona marchionale

Il blasone “ufficiale” contrasta con la rappresentazione in uso: dove il campo è argento, la campagna azzurro, la stella oro, e anche la posizione di quest’ultima viene blasonata in modo sbagliato, dato che in araldica le posizioni sono invertite rispetto a quelle dell’osservatore si dovrebbe blasonare: “ … e nel canton sinistro [SIC] del capo da una stella di argento/oro di cinque raggi.” Infine la corona in uso è quella da Comune, sebbene giallo-oro, e non da marchese.

L’albero di salice, probabilmente un salice bianco (Salix alba), è un riferimento “parlante” per il capoluogo, mentre la fontana richiama le fonti termali della sua principale frazione: Salice Terme.

Nel giugno 2012 infatti, a seguito di un referendum popolare, è stato modificato il nome del comune da “Godiasco” a “Godiasco Salice Terme“, al fine di dare maggiore importanza alla frazione principale del comune, che oltretutto ha un maggior numero di abitanti rispetto allo stesso capoluogo e per sottolineare la presenza, all’interno del territorio, di importanti fonti termali note fin dal’antichità.

Il territorio fu confermato in feudo dall’imperatore Federico I ad Obizzo Malaspina nel 1164, nel diploma imperiale dell’investitura imperiale del marchesato non è nominato espressamente Godiasco, ma i vicini e dominanti castelli di Piumesana e Calcinara.

Stemma della famiglia Malaspina dello Spino Fiorito

Come la vicina Varzi anche lo sviluppo di Godiasco fu determinato dai traffici lungo la valle Stàffora. Nel 1221 la prima divisione tra i vari rami Malaspina attribuì il territorio di Godiasco al ramo detto dello Spino Fiorito, contrapposto a quello dello Spino Secco, e nella ulteriore divisione del 1275 fu ricompreso nel territorio di quello stesso ramo che aveva sede nel castello di Oramala (oggi frazione di Val di Nizza), e che venne poi trasferita a Godiasco. I Malaspina di Godiasco furono sempre uno dei rami più fiorenti della casata: ben presto si divisero ulteriormente in cinque rami (Oramala, Piumesana, Casalasco, Cella e Valverde), con diverse partecipazioni feudali nelle terre del marchesato e una gestione consortile del suo capoluogo.

Il marchesato di Godiasco fu sottomesso dall’imperatore al duca di Milano e divenne una delle giurisdizioni separate o terre diverse dell’Oltrepò. Ancora nel XVIII secolo si definiva il marchesato di Godiasco come di un’unità amministrativa e giudiziaria, comprendente diversi comuni: il suo territorio infatti comprendeva, oltre agli interi comuni attuali di Godiasco, Val di Nizza e Valverde, le frazioni Trebbiano di Ponte Nizza, Groppo di Pozzol Groppo, Sagliano, Cella, Nivione e Castellaro di Varzi, Cegni, Cignolo e Negruzzo di Santa Margherita di Staffora. Nel vasto feudo avevano partecipazioni anche i conti D’Adda e i Ghislieri, oltre che vari rami dei Malaspina, ma la preponderanza spettava ai marchesi Malaspina di Godiasco e Oramala, che erano anche marchesi di Pozzol Groppo e di Fortunago.

Unito con il territorio di Bobbio al Regno di Sardegna nel 1743, a seguito del trattato di Worms, entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio, con la fine del marchesato e l’abolizione del feudalesimo nel 1797. Nel 1801 il territorio è annesso alla Francia napoleonica fino al 1814.

Nel 1818 passa alla provincia di Voghera e nel 1859 alla provincia di Pavia.

Nel territorio di Godiasco si trovava anche il piccolo comune di Piumesana, che era sede di uno dei cinque rami dei Malaspina di Godiasco; esso mantenne l’autonomia fino all’inizio del XIX secolo. Analogamente ad altri casi in Italia, la stella d’oro in capo a destra dovrebbe rappresentare l’unione con quel territorio.

Dal 2000 è gemellato con la stazione termale di Challes-les-Eaux, in Savoia.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Reperito da: Xixo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro, alla fontana di argento, di due bacili, zampillante al naturale, e movente dalla pianura di verde, accostata a destra da una pianta di salice e nel canton sinistro del capo da una stella di argento di cinque raggi; il tutto sormontato da corona marchionale”.

NOTE

Stemma in uso da parte del Comune non rispondente al blasone contenuto nello statuto. Nel blasone c’è un errore di collocazione poiché la stella è nel “cantone destro del capo”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma con gli attributi da Comune.

Stemma come da descrizione contenuta nello statuto comunale, con lo sfondo di azzurro, la stella d’argento posizionata a sinistra (araldica).

Stemma della famiglia Malaspina dello Spino Fiorito

Fonte: Carletto Genovese

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di bianco…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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Il gonfalone riporta il nome del comune prima della recente variazione.

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
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