Città di Ghedi – (BS)
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Info
- Codice Catastale: D999
- Codice Istat: 17078
- CAP: 0
- Numero abitanti: 18694
- Altitudine: 0
- Superficie: 60.76
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Su un precedente insediamento celtico del V secolo i Romani realizzarono dei fundi e un pagus intorno al IV secolo a.C. che successivamente si trasformò in un castello di forma pentagonale e che è identificabile con l’area dove oggi sorge la parrocchiale del XVII sec. e che fu alternatamente dipendente dall’abbazia di Leno e dal vescovo di Brescia. Per passare nel 1167 ai conti di Montichari.
Nel 1243 la città fu danneggiata dai bresciani guelfi per l’aiuto portato dai ghedesi ai ghibellini fuoriusciti. Nel 1265 fu distrutta dalle truppe di Carlo d’Angiò.
Nel 1318 Ghedi si offerse spontaneamente agli Scaligeri di Verona, provocando l’astio dei guelfi bresciani e dei Visconti, Bernabò Visconti si impossessò della città nel 1362 togliendola a Cangrande della Scala e la rase al suolo; fu ricostruito dai Veneziani nel XV secolo. Nel 1498 Venezia l’assegnò a Niccolò III Orsini conte di Pitigliano, il quale fece costruire un palazzo. L’anno successivo il Comune di Ghedi ottenne l’investitura perpetua dei terreni da parte dell’Abbazia di Leno.
Nel 1509, approfittando della presenza dei francesi, Ghedi si separò da Brescia, rinnovando i contrasti con il capoluogo cidneo.
Nel 1893 fu costruito l’aeroporto, oggi dedicato a Luigi Olivari e, dal 1951, Ghedi è sede del VI stromo dell’Aeronautica Militare.
Il toponimo Ghedi deriva probabilmente dal longobardo gaida ‘punta’ in riferimento alla particolare forma dell’antico insediamento tra il canale Naviglio e il Chiese, una teoria alternativa lo vuole derivare dal latino vadum ‘guado’. Comunque sia il toponimo è attestato nella forma Gaydi e ha adottato in antico un proprio stemma che, in origine, aveva come simbolo uno scaglione d’argento in campo rosso.
Il Comune ha adottato un simbolo modificato che rassomiglia ad una “lambda” greca maiuscola d’argento.
Curiosamente ricorda molto uno dei simboli di Sparta, appropriato per una cittadina ancor’ oggi caratterizzata da numerosi opifici militari, ragione per la quale alcuni hanno ipotizzato un riferimento a quella antica città guerriera. Per i giovani spartani, nel giorno dell’anno dedicato ad Artemide Orthia, aveva luogo l’iniziazione per diventare guerrieri: durante il rito ognuno riceveva dalle mani della propria madre uno scudo sul quale era tracciata una “lambda”, iniziale di Lakedaimon, antico nome di Sparta.
Alcuni testi locali riportano anche la leggenda che vorrebbe la cittadina sia fondata dal console di origine bresciana Gaydus Augustus mentre altri ancora avrebbero ipotizzato che lo scaglione d’argento in campo rosso (che in alcune rappresentazioni è “patente”: cioè con i bracci che si allargano verso le estremità) sia un richiamo all’arme degli Scaligeri di Verona, all’epoca delle lotte tra Verona e Brescia per il dominio sul contado.
Nota di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Marco Foppoli per la cortese collaborazione
Bibliografia:
M. Ferrari-M. Foppoli, Il Bianco Scaglione. Lo stemma del Comune di Ghedi nell’araldica civica lombarda delle origini. Città di Ghedi, 2009
STEMMA RIDISEGNATO

STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
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- istituzione nuovo comune