Comune di Germagno – (VB)

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Info
  • Codice Catastale: D984
  • Codice Istat: 103032
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 187
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 2.99
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il toponimo Germagno secondo alcuni autori, attesterebbe l’insediamento di popolazioni “germaniche” nella zona, probabilmente walser, provenienti da Ornavasso nella bassa Valdossola, che superando il crinale del Monte Massone, che divide la valle Strona dalla Valdossola, si stabilirono su questo versante della montagna.
Più precisamente, secondo altri, il nome di Germagno avrebbe la propria origine dalla definizione latina Germen Magnum, col significato di “copiosa germinazione”, forse allusiva della ricchezza dei campi e dei pascoli. A questa teoria fa riferimento la legenda che accompagna lo stemma affrescato sulla facciata della casa comunale: Germen Magnum Germina magna paris, Germanium; dicito quaeso, dixeris acquo num numinie? Vera punto. (Germagno, tu produci grandi germogli; dimmi di grazia, se poi chiamato con giusto nome? Lo credo). Con ciò si spiega uno degli elementi dello stemma comunale in uso: un pollone (germoglio) nascente da un ceppo sradicato.

 

Il capo dell’Impero e il campo inquartato argento rosso sono un richiamo al vessillo dei signori di Crusinallo ai quali la valle Strona (dove si trova Germagno) fu legata per tutto il Medioevo. Essi erano discendenti da un ramo della famiglia dei Conti di Castello, nobili franchi che avevano parecchi feudi nell’alto novarese dall’epoca carolingia (sec. IX).
Le Sanguinose guerre tra il Comune di Novara e quello di Vercelli, nel secolo XIII, travolgono i signori di Crusinallo, costretti a cedere tutte le loro terre al Comune di Novara. Nell’elenco dei luoghi, contenuto nella convenzione del 21 agosto 1221, sono riportati Germagno con Loreglia e Luzzogno, che evidentemente erano comunità organizzate della valle Strona (almeno di quella parte che era stata sotto il dominio dei Crusinallo). Nel 1397, tutto il territorio della pieve è conquistato dalle armate di Gian Galeazzo Visconti, ed entra a far parte del Ducato di Milano, aggregato alla Contea di Angera.

Nell’anno 1397, si conclude la lunga lite che aveva opposto i comuni di Germagno e di Omegna per definire i confini dei rispettivi territori, la pergamena di transazione, conservata nell’archivio storico di Omegna (vol. 1-1, cartella 29, n° 4), è l’atto più antico in cui un paese della valle compare come comune. Il documento ha grandissima importanza storica perché certifica la costituzione di Germagno in comunità autonoma dal XIV secolo.

 

Lo stemma comunale è stato concesso con D.P.R. del 1° giugno 1998, con il blasone: “troncato semipartito: il PRIMO, d’oro, all’aquila di nero, rostrata d’oro, linguata e allumata di rosso, sostenuta dalla linea di partizione; il SECONDO, di azzurro, al ceppo sradicato di verde, con ramo posto in palo, fogliato di sei, dello stesso; il TERZO, inquartato di argento e di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”.

Nota di Massimo Ghirardi

Reperito da: Romano Marra

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Reperito da: Romano Marra

BLASONATURA

“Troncato semipartito: il PRIMO, d’oro, all’aquila di nero, rostrata d’oro, linguata e allumata di rosso, sostenuta dalla linea di partizione; il
SECONDO, di azzurro, al ceppo sradicato di verde, con ramo posto in palo, fogliato di sei, dello stesso; il TERZO, inquartato di argento e di rosso.Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
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Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Fonte: Luigi Ferrara

BLASONATURA

“Drappo di bianco…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    1 Giugno 1998

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