Comune di Gazzo – (PD)

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Info
  • Codice Catastale: D956
  • Codice Istat: 28041
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 4282
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 22.65
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Dal fascicolo istruttorio custodito presso l’Archivio Centrale dello Stato in Roma, si vengono a conoscere due progetti araldici inoltrati dal Comune di Gazzo alla Consulta Araldica negli anni venti del secolo scorso.

 

Dapprima si richiese la concessione di uno stemma che ricordasse la nobile famiglia locale da Gazo, la quale aveva per insegna tre gazze in campo oro.

 

Successivamente venne presentato uno scudo azzurro in cui venivano raffigurati cinque pioppi “male ordinati”.

 

Entrambe le proposte non furono accettate in quanto la prima si rifaceva al blasone di una nobile casata, l’altra era poco rispettosa di certe norme araldiche ed estetiche.

 

Nell’attuale stemma, ufficializzato nel 1928, si vuole ricordare con il simbolo dell’albero, l’origine del luogo legato alla presenza di vaste foreste originariamente abitate da popolazioni longobarde, nelle quali il pioppo era tipico del “Nemus Gadii”. (Gazzo trarrebbe la propria denominazione da “Wald”, termine tedesco indicante bosco).

 

La fascia argento non simboleggia solamente il fiume Ceresone che irriga il territorio e lo attraversa da nord a sud, ma accoglie un’altra versione etimologica che fa derivare il nome del Comune dalla voce di bassa latinità “gadium”, guado, per la presenza di acque nella zona. Lo storico Andrea Gloria riferisce anche che nell’alto medioevo il territorio era solcato da uno dei due rami in cui si divideva allora il fiume Brenta (Medoacus major).

 

Le quattro stelle evidenziano le quattro frazioni: Grossa, per alcuni di origine romana; Villalta, ove sorgeva un munito castello; Grantortino, con l’interessante Villa Tacchi e, infine, Gajanigo.

 

Per il gonfalone Giancarlo Scarpitta ha suggerito di adottare quello consigliato negli anni Venti dalla Regia Commissione Araldica delle Venezie e consistente in un drappo “interzato in banda d’azzurro di bianco e di verde”, modificandone solamente la disposizione cromatica in senso orizzontale, cioè in fascia (delibera Consiliare del 30 novembre 1988).

 

Lo stesso Giancarlo Scarpitta non ha rintracciato presso l’archivio comunale la miniatura dello stemma recante il “visto del Commissario del Re presso la Consulta Araldica” per cui è stato riprodotto il bozzetto tratto da un esemplare in legno che orna da molti anni la facciata della sede municipale. Il manufatto, infatti, dovrebbe essere una fedele riproduzione di quello a suo tempo contenuto nelle Lettere Patenti.

 

 

Nota di Giancarlo Scarpitta

Disegnato da: Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“D’azzurro, all’albero di pioppo al naturale, nodrito su campagna di verde, accompagnato in capo da quattro stelle di sei raggi d’argento ordinate in fascia; alla fascia d’argento attraversante. Ornamenti esteriori da Comune”.

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma nella versione di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo interzato in fascia d’azzurro, di bianco e di verde…”

COLORI
PARTIZIONI
interzato in fascia
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Regio Decreto (RD)
    concessione
    15 Luglio 1928

    Lettere Patenti 15 novembre 1928


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