Comune di Gatteo – (FC)

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Info
  • Codice Catastale: D935
  • Codice Istat: 40016
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 8863
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 14.15
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Noto soprattutto per la frazione di GATTEO A MARE (già Due Bocche), stazione balneare collegata al capoluogo con una stretta lingua di terra, il centro di GATTEO potrebbe aver preso il nome dal fondo di proprietà del latino Cattelius (o anche Cato).

Sorto certamente come stanziamento Romano legato al vicino centro di Compitum (oggi San Giovanni in Còmpito) come Fundus Catei sviluppatosi nel Medioevo.

Alcuni vorrebbero coinvolgere una tribù gallica nella fondazione del paese, detta dei Chati o Ch’atei, qui insediati con benevolo assenso dei Romani conquistatori.

Intorno al X secolo, è attestato un AGGERO GATTHEI: l’aggeres è un accampamento fortificato con forma quadrilatera, staccionata e fossato, un “castrum” altrimenti detto che diventerà poi un piccolo fortilizio: un castello.

Nel XIII secolo, CATTEO si diede organizzazione comunale, con l’elezione di Consoli soggetto nel XIII secolo ai Malatesta di Verucchio come la vicina San Mauro.

Nel 1311, è nominato nei testi con un sinistro TUMBA GATEI, che però indicherebbe semplicemente un’altura (“tumba”) con un casale rurale fortificato.

Nel 1371, è CASTRUM CHATEI: un castello con ponte lavatoio, soggetto al Vicariato di Sant’Arcangelo sotto il dominio pontificio.

Verso il 1432, il capitano di ventura Erasmo da Narni, detto “il Gattamelata” fu ospite in Gatteo, a lui la tradizione popolare vorrebbe far risalire la concessione dello stemma comunale.

Nel 1452, papa Niccolò V infeudò di Gatteo i conti Guidi di Bagno, stabilendone i confini con Cesena.

Nel 1550, il Duca Cesare Borgia detto “il Valentino” assoggettò tutta la Romagna. Ne fu spodestato dai Veneziani, nel 1505, che restituirono il feudo di GATTEO ai Guidi, nel 1516, che lo mantennero fino al 1656 quando furono esautorati dal papa.

Nel 1541, il pontefice erige la parrocchia, distaccandola nel 1554 dalla pieve di San Giovanni in Compito.

In seguito (1819), il titolo parrocchiale fu trasferito alla chiesa delle Madonna del Popolo, edificata dal conte Fabrizio Guidi di Bagno nell’area prospiciente il castello su un preesistente oratorio detto di Santa Maria in Lacrimis.

Dopo l’Unità d’Italia, re Vittorio Emanuele II con Regio Decreto del 30 marzo 1860 eresse il Comune di GATTEO.

Con decreto del Capo del Governo del 24 marzo 1936 è stato riconosciuto lo stemma: “Di rosso al gatto d’oro rovesciato, tenente una mazza d’oro, attraversato da una sbarra d’azzurro”.

Lo stemma, secondo le norme, dovrebbe aver perso il Capo del Littorio, tuttavia il Comune usa uno stemma con un capo in cui è stato abraso il solo fascio littorio mentre il resto è rimasto.

Reperito da: Giulio Zumagni

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Di rosso al gatto rivoltato, d’oro, tenente una mazza d’oro, attraversato da una sbarra d’azzurro”

SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Gonfalone con lo stemma con il capo del Littorio completamente abraso.

Stemma con il capo del Littorio completamente abraso come da norme.

Reperito da: Fabio Comandini

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di porpora…”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    24 Marzo 1936

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