Comune di Garlasco – (PV)
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Info
- Codice Catastale: D925
- Codice Istat: 18069
- CAP: 27026
- Numero abitanti: 9888
- Nome abitanti: garlaschesi
- Altitudine: 93
- Superficie: 39.03
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 22.8
- Comuni confinanti:
Borgo San Siro, Gropello Cairoli, Dorno, Alagna, Tromello
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Si pensa che il nome dei questo importante centro della Lomellina (noto anche per il celebre santuario della Madonna della Bozzola) derivi dal celtico KARL-LESKI (“villaggio dove avviene la cremazione”) designante un centro di culto dove si provvedeva anche all’incinerazione e la successiva inumazione dei defunti (ritrovamenti di necropoli celtiche confermerebbero quest’ipotesi).
Anche il longobardo KAR (“terra” affittata a coloni) potrebbe essersi successivamente innestato sul precedente, da cui CARLASI e CARLASCUM che si riscontra nei documenti successivi. Del 909 è la citazione della località in un diploma di Berengario I che la dona all’arciprete Agevert di Pavia.
Nel 981 l’imperatore Ottone II cede il territorio all’abbazia pavese di San Salvatore.
In seguito il centro fu sotto il dominio dei Beccaria e dei Langosco, fatto che non impedì saccheggi da parte dei Visconti e del Marchese del Monferrato (che distrusse il castello nel 1369).
Il castello è nominato come “propugnaculum Papiæ”: importante roccaforte del sistema di difese di Pvia, nel 1524 è coinvolto nelle guerre per il dominio sulla città e sulla Lombardia, subendo gravi devastazioni soprattutto da parte dei Milanesi, per questo i cittadini ebbero dal Comune facoltà di adottare lo stemma pavese (che a sua volta si rifà all’insegna imperiale): di rosso alla croce piana d’argento.
Nel 1436 i Visconti affidarono il feudo ai Castiglioni, che lo tennero fino al 1797, e che furono allontanati all’avvento della dominazione Francese che eresse il Comune, facendo di Garlasco capoluogo di Cantone: ruolo mantenuto anche successivamente sotto la dominazione Austriaca e Piemontese (ma come Mandamento della Provincia di Vigevano con aggregati i Comuni di Tromello, Borgo San Siro e Parasacco). Per passare infine alla Provincia di Pavia.
La corona di Comune italiano distingue queste armi da quelle di altre città con lo stesso identico disegno (ad esempio: Novara, Como).
Note di Massimo Ghirardi
Il podestà del comune, Luigi Gatti, predispose l’istanza di riconoscimento dello stemma il 28 marzo 1931 con propria delibera. Si legge in tale documento:
(…) considerato che il comune di Garlasco da moltissimi anni usa nel suo bollo un antico stemma proprio, composto da uno scudo ovale convesso con croce bianca in campo rosso (…) considerato che detto stemma trovasi da tempo remoto dipinto su uno dei lati del campanile della vecchia chiesa parrocchiale di patronato laicale e sulla facciata della chiesa stessa costruita nel 1742, e trovasi scolpito su di un architrave in legno di una porta nell’antico santuario della Beata Vergine delle Bozzole pure di patronato del comune e venne adottato in rilievo sui bottoni di vecchie uniformi delle guardie locali. Ritenuto che, dato il lungo tempo durante il quale lo stemma è usato, è legittimo il desiderio sia conservato. Delibera di mantenere lo stemma suddetto pel comune di Garlasco e di richiedere (…) il riconoscimento dello stemma stesso e la autorizzazione di usarlo nel bollo del comune.
Il parere della Consulta Araldica nell’adunanza del 12 gennaio 1932 accolse quello favorevole della Commissione Araldica Lombarda.
Rimarcò, però, di sostituire il colore bianco con l’argento, in quanto non presente in araldica, e di ridurre la croce per evitare la confusione con lo stemma dei Savoia.
Il gonfalone, invece, venne ufficializzato da regolare decreto del presidente della Repubblica soltanto nel 1986, nelle forme previste di drappo troncato di bianco e di rosso.
Genovese C. 2012 – LA PROVINCIA DI PAVIA – Gli stemmi civici del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepò, pp. 212-213.
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune