Comune di Gambettola – (FC)
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Info
- Codice Catastale: D899
- Codice Istat: 40015
- CAP: 0
- Numero abitanti: 10431
- Altitudine: 0
- Superficie: 7.58
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Il nome attuale deriva da un fondo agricolo che si trovava poco a sud della Via Emilia nel territorio di Massa, oggi frazione del Comune di Longiano e che nel XV secolo apparteneva ai Malatesta.
La Villa del Bosco (citata nel 1371) si trovava, invece, a nord della Via Emilia lungo il torrente Rigossa, dove si trova l’attuale capoluogo.
La cittadella della Tomba di Gambettola nel 1460, fu ceduta dal conte Galeotto Malatesta di Ghiaggiolo a suo cugino Sigismondo Pandolfo di Rimini. Questi lo donò al condottiero Gottifredo da Rodolengo d’Iseo (noto anche come Gottifredo Isei), che si era stabilito a Cesena nel 1422.
Nel 1463 l’esercito di Sigismondo venne sconfitto dalle armate del Legato Papale, il card. Nicolò da Teano, che erano guidate proprio dall’Isei, il quale ricevette in compenso anche la Villa Bosco e le due località, da questo momento, formarono un’unica entità, che veniva amministrata dal Vicario del feudatario. Che risiedeva nel palazzo degli Isei di Gambettola, che si trovava come detto nella località di Massa.
Dopo la morte del condottiero, nel 1638, la proprietà passò alla Santa Sede e poco tempo dopo l’amministrazione del Comune venne trasferita a Villa Bosco che, nel frattempo si era sviluppata fino a diventare preminente ed assumere la denominazione di Comune di Gambettola.
Nel 1807, durante il dominio napoleonico, con editto di Eugenio de Beauhanais, si costrinsero i piccoli Comuni rurali ad aggregarsi ai Comuni più grandi. Il territorio di Gambettola venne suddiviso tra Longiano e Gatteo a partire dal 1810.
Nel 1817 riottenne la propria indipendenza amministrativa. Verso la fine degli anni ’30 del XX secolo, alcuni accordi territoriali con i Comuni limitrofi, permisero di accrescere il territorio comunale, a spese di Longiano e di Cesena, ma consentendo di ampliare il territorio e di renderne più omogenei e definiti i confini.
Lo stemma, formalmente concesso con DPR del 24 marzo 1954, si blasona: “D’argento, alla gamba posta in palo, flessa e recisa a mezza coscia ed ignuda di carnagione”.
Classico esempio di “arme parlante” in uso almeno dal XVIII secolo, nel 1851 l’Amministrazione rispondeva al censimento, promosso dal card. Gaetano Bedini (in vista di una apparato decorativo per la visita del papa che poi non si realizzò), che “Non esistono in questo Archivio Comunale memorie per le quali si possa conoscere l’epoca neppure approssimativa nella quale fu assunto o concesso lo stemma”.
Nella figurazione in uso si accompagna con il motto latino NONNULLORUM FOLIORUM, che si può tradurre “di molte foglie” ed è un riferimento all’antico Castrum Buschi, “il bosco”, che è composto di tante piante.
È gemellata con Montichiari (BS)
Nota di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p. 349.
Plessi G. GLI STEMMI DEI COMUNI DELLE QUATTRO LEGAZIONI. Forni, Bologna 1969, p.454.
Romolotti G. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI. Il Quadrato, Milano 1972. P.118-119.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di verde…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
Approvato dalla G.P.A. nella seduta del 27 aprile 1954, n. 1813, Div. Gab.