Comune di Feisoglio – (CN)

Informazioni

  • Codice Catastale: D523
  • Codice Istat: 4088
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 355
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 7.42
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma in uso del comune di Feisoglio è stato formalmente concesso con DPR del 14 ottobre 2022 dove è blasonato: “D’azzurro, alla pecora al naturale, collarinata d’argento, con campanella d’oro, ferma su un pendio di collina, al naturale, uscente dai fianchi e fondata in punta; al capo di rosso caricato da cinque nocciole, quella centrale più grande, al naturale; il tutto alla filiera d’oro”.

Il disegno dei bozzetti ufficiali si deve a Francesca Semeraro di Bra e riprende il vecchio stemma, pressoché identico  ma più “paesaggistico” (“Di cielo, alla pecora ferma, su un pendio in banda, attraversante una catena montuosa, il tutto al naturale”, blasone del Centro Studi Araldici) in uso da tempo.

Nelle parole del sindaco Simone Gallo “il decreto presidenziale ha confermato le figure principali, ossia la fonte di sostentamento di ieri, i pascoli rappresentati da verdi colline e la pecora, permettendo, l’introduzione, della fonte di sostentamento attuale, ossia cinque nocciole, di cui quella centrale di dimensioni maggiori. Le stesse raffigurate, all’interno della fascia rossa, posta nella parte superiore dello scudo sannitico, a simboleggiare quella che fu’ la Marca Aleramica”.

      

Stemma dei marchesi Aleramici

Il richiamo al territorio dei marchesi Aleramici del Monferrato è il capo rosso (essi alzavano infatti uno stemma “d’argento al capo di rosso”), mentre le nocciole, nella varietà “gentile del Piemonte”, sono una produzione diffusa e particolarmente apprezzata del territorio attuale.

La pecora è un riferimento al pascolo degli ovini, detto in piemontese “feje”, che potrebbe essere all’origine del toponimo, anche se altri propongono la derivazione dal latino Fagus Soleum o Fagoceolus, tutti legati al faggio, essenza arborea tipica della zona.

Come rileva Raffaele Coppola del Centro Studi Araldici, la nuova concessione introduce un inedito capo di rosso che, come in altre concessioni recentemente effettuate, non rispetta quella che comunemente viene indicata come la prima e più antica regola dell’araldica, ovvero quella dell’alternanza degli smalti con i metalli, una norma che pare sempre più frequentemente e scientemente disattesa sia in Italia che all’estero.

Feisoglio è menzionato nel 1033 in un atto di donazione effettuata dal marchese Adalberto II del Monferrato al monastero di Santa Maria di Castione, nel XVI secolo come Farzoio (come si vede nella Galleria delle Carte Geografiche dei Palazzi Vaticani), poi come Feixolium nel 1142, Fauxolius, nel 1209, e, fino alla stabilizzazione ottocentesca del toponimo, si è avuta un’alternanza tra Feisoglio e Feissoglio.

Stemma dell’abate di Castione de’Marchesi

Fu possedimento inizialmente dei conti di Alba, poi dei marchesi di Busca e quindi dei marchesi di Monferrato che, come detto, donarono una vasta parte del territorio ai benedettini di Castione (Castione de’Marchesi, attualmente in provincia di Parma).

Stemma della famiglia Del Carretto

Nel 1200 Enrico del Carretto si impossessa del territorio delle Langhe, comprendente Feisoglio.

In seguito a partizioni ereditarie dei vasti domini dei Del Carretto prende forma, nel 1324, il marchesato di Bossolasco che comprende, oltre che il centro omonimo, Feisoglio, Niella Belbo, Albaretto Torre e San Benedetto Belbo.

Nell’agosto del 1471 con l’estinzione del ramo principale dei Del Carretto, signori del marchesato di Bossolasco (per il duca di Milano), gli eredi concedono gli Statuti alla comunità di Feisoglio, contemporaneamente a quelle di Albaretto, Bossolasco, Niella, San Benedetto (che sono simboleggiati dalle nocciole nel capo dello stemma).

Nel XVIII secolo le Langhe divengono stabilmente un possedimento dei Savoia.

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Fonte: Giovanni Giovinazzo

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’azzurro, alla pecora al naturale, collarinata d’argento, con campanella d’oro, ferma su un pendio di collina, al naturale, uscente dai fianchi e fondata in punta; al capo di rosso caricato da cinque nocciole, quella centrale più grande, al naturale, il tutto alla filiera d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
campanella, nocciola, pecora, pendio di collina
Pezze onorevoli dello scudo:
filiera
Attributi araldici:
caricato, centrale, collarinato, fermo, fondato in punta, il tutto, più grande, uscente dai fianchi

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Fonte: Giovanni Giovinazzo

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo d’azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto del colore del drappo, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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