Comune di Èze – (06)

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Èze (Eza, in italiano: Esa, in occitano) è una città del dipartimento delle Alpi-Marittime (Alpes-Maritimes) della regione Provence-Alpes-Côte d’Azur.

Attualmente si compone della città storica, sulla cima della collina, conosciuta come Èze-Village e la parte più moderna sorta nel novecento sulla costa, chiamata Èze-Bord-de-Mer.

Secondo la tradizione sarebbe una fondazione fenicia, le sue origine sono comunque antiche, dato che le tracce di un insediamento risalgono al I secolo a.C., i romani la denominarono Avizio.

Nel 1328 fu co-signoria del cavaliere nizzardo Bruno Richerii (Bruno Riquier), vicario di Hyères, e di altri, compresi alcuni membri della sua stessa famiglia. La signoria su Èze fu confermata da Roberto d’Angiò, re di Napoli e conte di Provenza, nel 1316 ma sempre condivisa con altri.

Nel 1388 passa, con il territorio di Nizza a oriente del Var, sotto il dominio del conte di Savoia.

Nel 1534 subisce l’attacco delle armate del sultano Solimano il Magnifico, alleato di Francesco I di Francia e durante i secoli XVII e SXVIII,fu occupato e devastato più volte dall’esercito francese in guerra coi Savoia.

Fino al 1818 il territorio del comune di Eza comprendeva anche quello di Trinità (poi denominata Trinità-Vittorio e quindi La-Trinité).

Nel 1861 la contea di Nizza venne ceduta alla Francia di Napoleone III.

Lo stemma civico si blasona: « D’azur à l’os de jambe en pal sommé d’un phénix essorant et accosté de deux pampres fruités, chacun de deux pièces le tout d’argent ». (D’azzurro all’osso della gamba in palo, cimato da una fenice2 sorante e accostato da due pampini di vite fruttati, ciascuno di due pezzi, il tutto d’argento).
Allo stemma è associato il motto latino ISIA MORIENDO RENASCOR (“[io] Esa, morendo rinasco”).

Le armi erano, originariamente, quelle della famiglia Fighiera; Joseph de Fighiera fu notaio d’Èze nel XVII secolo. Allorché si trattò di scegliere le armi civiche per la città, Charles Alexandre Fighiera, conservatore del Musée Masséna di Nizza, propose di riprendere quelle del suo antenato. Infatti i pampini, in origine, erano due rami di fico, un riferimento alla leggenda secondo la quale i Mori tolsero l’assedio ad Èze perché bersagliati incessantemente dagli assediati che, in mancanza di meglio lanciarono loro anche i fichi e i datteri delle loro riserve, a dimostrazione del fatto che avrebbero potuto resistere ancora a lungo, contrariamente agli assedianti esausti.

(1): questa la denominazione ufficiale, ma la segnaletica (e la denominazione della locale stazione ferroviaria SNCF) indica: Èze-sur-Mer.

(2): è aperto il dibattito se la fenice debba essere rappresentata o meno con la sua immortalità (fiamme dalle quali rinasce), senza le quali potrebbe facilmente essere scambiata con un aquila o altro rapace. Sull’esemplare in uso da parte del Comune esse non sono presenti: noi ci siamo rifatti a quello.

Nota di Massimo Ghirardi e Ralph Hartemink

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro all’osso della gamba in palo, cimato da una fenice sorante e accostato da due pampini di vite fruttati, ciascuno di due pezzi, il tutto d’argento”.

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