Comune di Domme – (24)

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Domme (Doma, in occitano) è un comune del sud est del dipartimento della Dordogne (Dordogna), nella regione dell’Aquitaine (Aquitania), nel cosidetto “Perigord Noir” (Perigord Nero), il territorio comunale è delimitato a nord dal fiume Dordogna che forma un ampio meandro noto come il “Cingle de Montfort”, il capoluogo è membro dell’associazione “Les plus beaux villages de France”.

Il centro si è sviluppato intorno alla “bastide” (corrispondente, all’incirca, alla “bastia” italiana), una fortificazione di forma quadrangolare a dominio del corso del fiume Dordogna, tra Sarlat e Gourdon fondata nel 1281 dal re Filippo III “l’Ardito”, figlio di San Luigi, come luogo di controllo e di commercio oggi soprannominata l’Acropoli del Périgord. Ebbe una certa popolarità dopo la soppressione dell’Ordine Templare, giacché vi furono imprigionati circa settanta cavalieri di quell’Ordine nel 1307, arrestati nelle diocesi circonvicine (Périgueux, Cahors, Rodez, Bourges, Limoges, Clermont, Angoulême, Poitiers), che lasciarono dei loro graffiti sulle pareti delle loro celle.

Contesa tra francesi e inglesi durante la Guerra dei Cent’Anni, venne conquistata e perduta diverse volte, fino a che nel 1437 tornò sotto lo stabile dominio francese. Alterne vicende dovette subire anche durante le Guerre di Religione.

Lo stemma civico di Domme si dovrebbe blasonare: “D’azur semé de fleurs de lis d’or, à la tour d’argent ouverte , ajourée et maçonnée de sable” (D’azzurro, seminato di gigli d’oro, alla torre d’argento aperta, finestrata e murata di nero) secondo l’Armorial Général de France, Charles D’Hozier edito nel 1696 (volume XIII, Guyenne, généralité de Bordeaux).

Ma la versione in uso (come nell’esemplare scutoreo posto sulla facciata dell’antico Hôtel-de-ville) prevede: “D’azur au château d’argent donjonné de trois tours, la tour du milieu plus haute, ouvert et ajouré du champ, maçonné de sable, accosté de six fleurs de lys d’or mises en pal, soutenu par trois tonneaux de même posés de front et accolés 1 et 2” (D’azzurro, al castello d’argento torricellato di tre pezzi, quella mediana più alta, aperto e finestrato del campo, murato di nero, accostato da sei gigli d’oro, ordinati in palo, e sostenuti da tre botti dello stesso poste di fronte e accollate 1 e 2), in alcune versioni le botti sono crocettate di rosso.

Il “castello” simboleggia la “bastia” di Domme, significativamente posto al centro di un “Campo di Francia” (ovvero del noto emblema di quel Regno, nella versione “antica”; cioè d’azzurro seminato di gigli d’oro), mentre le botti, aggiunte nel corso del XIX secolo, vogliono ricordare le pregiate produzioni vinicole della regione che “sostenevano” un tempo l’economia del territorio, ancora oggi sostanzialmente agricolo (e turistico). La produzione vinicola, seriamente danneggiata dalla filossera e dagli eventi bellici, si sta lentamente riprendendo con l’etichetta “Périgord IGP” e sotto-etichetta: “Vins de Domme”.

Nota di Massimo Ghirardi e Katia Violi Michelet

BLASONATURA

“D’azzurro, seminato di gigli d’oro, alla torre d’argento aperta, finestrata e murata di nero”.

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LEGENDA

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