Comune di Cotignola – (RA)

Informazioni

  • Codice Catastale: D121
  • Codice Istat: 39009
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 7414
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 34.95
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Attualmente la città di Cotignola usa uno stemma con un curioso copricapo, nel quale è abbastanza agevole riconoscere l’elmo e il caratteristico cimiero degli Attendolo/Sforza, nobile casata originaria di questa località. A differenza di quello originale però l’elmo è stato modificato con l’aggiunta una bizzarra corona racchiudente una sorta di “tocco”, un copricapo simile a quelli dei magistrati e dei principi imperiali. Sopra però rimane il mostro canuto e “anellato”, decorato cioè con numerosi anelli con diamante, certamente simbolici di fedeltà e incorruttibilità1. L’anello è una concessione del marchese Nicolò III d’Este, che lo aveva tra le sue “imprese”, per i meriti che il capitano Muzio Sforza degli Attendolo ebbe al suo servizio.

La bizzarra creatura che cima l’elmo sforzesco viene descritta dagli araldisti come: “un drago nascente e mostruoso di verde, rialzato da due ali in ventaglio del medesimo e tese da rinforzi acuminati, la testa senile posta in terza al naturale con barba e capelli canuti, tenente con ambo gli artigli un anello d’oro con incastonato un diamante tagliato a punta d’azzurro”. Si ritiene sia simbolo di vigilanza, di fede, di custodia (come spesso lo sono i draghi). Ma la sua origine non è mai stata chiarita.

All’interno dello scudo il leone d’oro, tenente il cotogno (elemento “parlante” e alludente al nome della città), che è tutt’ora l’emblema della dinastia. Gli Sforza adottarono inizialmente il frutto del cotogno, per alludere alla loro città di origine, successivamente “nobilitato” con l’aggiunta del leone per concessione dell’imperatore1 Roberto III di Wittelsbach nel 1401.

Secondo alcuni autori lo stemma della città (e, precedentemente, degli Sforza) sarebbe accompagnato dal motto latino “Fragrantia Durat Herculea Capta Manu” che si può interpretare: “Le gesta valorose (“erculee” della casata) emanano il loro profumo (come la cotogna) e il valore è tenuto con mano salda”, il leone allude a quello celebre di Nemea, sconfitto e ucciso da Ercole.

Si pensa che il nome attuale di Cotignola, che sostituì intorno al XII secolo il precedente di Mazzafrena, derivi dalla particolare attitudine dei terreni del luogo alla coltivazione della “cutunea”, la mela cotogna, come allude lo stesso stemma comunale, con la cotogna tenuta dal leone d’oro. Con il nome Cotoniola è riportata in un documento del 1 febbraio 919, come villaggio dipendente dalla pieve di Santo Stefano di Panigale (“luogo coltivato a panico”: una graminacea anticamente molto diffusa).

Nel 1376 papa Gregorio XI cedette la “villa” a John Akwood, meglio noto come Giovanni Acuto, il quale la ampliò e la munì di mura, ma la vendette nel 1380 al marchese di Ferrara, Nicolò d’Este.

Nel 1410 papa Gregorio XII (nato Angelo Correr di Venezia) diede quale compenso la terra di Cotignola e il titolo di conte a Giacomo (o “Muzio”, da “Giacomuzzo”) Attendolo detto “ lo Sforza”23, capitano di ventura (nato in quel luogo nel 1369 e morto sul fiume Aterno nel 1424).

Nel 1412 lo Sforza ricostruì la città, completamente distrutta da un incendio.

Il figlio Francesco divenne duca di Milano sposando l’erede dei Visconti, Bianca Maria figlia del Duca Filippo Maria (morto nel 1447).

Ludovico Sforza “il Moro”, signore di Milano, conferì a Cotignola il titolo di “città” nel 1495.

Nel XVI secolo la cittadina passò dai Francesi agli Estensi, poi al papa, quindi agli Spagnoli, per tornare ai Francesi e infine al Duca d’Este. Estintosi il ramo principale di quella famiglia il territorio ritornò allo Stato Pontificio, salva la parentesi della Repubblica Cisalpina, fino all’unione al Regno di Sardegna nel 1859.

Note di Massimo Ghirardi

Si Ringrazia Roberto Bossi Stefanazzi per la gentile collaborazione

(1): Così nel Codice Trivulziano del 1390. L’esempio più noto è pero quello raffigurato accanto ad Alessandro Sforza nel “Trittico Sforza” oggi ai Musées Royaux de Beaux-Arts di Bruxelles, attribuito a Rogier Van der Weyden e alla sua scuola.

(2): I realtà Roberto III di Wittelsbach (1352-1410), principe elettore di Baviera, pur eletto all’alta carica, non venne mai incoronato imperatore a Roma, soprattutto per l’opposizione di Gian Galeazzo Visconti, per cui sarebbe più corretto il titolo di “Re dei Romani e re di Germania” derivato dall’incoronazione avvenuta a Colonia il 21 agosto del 1400.

(3): Secondo il Litta il soprannome “Sforza” venne dato dal conterraneo ed amico Alberico da Barbiano (località attualmente frazione di Cotignola) a Giacomo “Muzio” Attendolo “… per certo indomito suo valor d’animo” e per la “robustezza formidabile del suo corpo” (Torboli), alla sua morte nel 1424 la regina Giovanna  II di Napoli (della quale era Gran Conestabile) autorizzò i discendenti a sostituire il cognome “Attendolo” con “Sforza”.

Bibliografia:

AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997, p. 424.

Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna. GLI STEMMI DEI COMUNI E DELLE PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA, Compositori, Bologna 2003, pp.398.

Plessi G. GLI STEMMI DEI COMUNI DELLE QUATTRO LEGAZIONI, Forni, Bologna 1999, p. 454-455.

Romolotti G. STORIA E GUIDA AI COMUNI EMILIANI, Il Quadrato, Milano 1972, pp. 119-120.

Torboli (Micaela). DIAMANTE! Curiosità araldiche nell’arte estense del Quattrocento. Cartografica, Ferrara 2010.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“D’azzurro, al leone d’oro, tenente con la branca sinistra un ramo arcuato in punta, fogliato di verde, fruttifero in apice di una mela cotogna d’oro”.

Tratto dallo “Stemmario della Regione Emilia-Romagna”.

Colori dello scudo:
azzurro
Oggetti dello stemma:
cotogna, leone, mela, ramo

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


Nessun'altra immagine presente nel database

Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune