Comune di Corte – ()

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Corte (in còrso: Corti) è un comune situato nel dipartimento dell’Haute-Corse nella regione della Corsica (Corse), alla confluenza fra i fiumi Tavignano e Restonica, sede dell’arrondissement di Corte.

È il paese più grande dell’entroterra dell’isola e ne è la capitale storica e culturale.

 

Aquisì importanza quando il conte Vincentello d’Istria nel 1419, dopo aver sconfitto i genovesi presso Morosaglia, fece ricostruire la fortezza preesistente dell’XI secolo rafforzandola.

Per tre secoli fu alternatamente governata dai corsi o dai genovesi nel 1419-1441, 1464-1484, 1553-1556 e nel 1755-1769.

È a Corte, precisamente al  Palazzu Naziunale, che Pascal Paoli (il padre della patria corsa) ha insediato il primo e unico governo della Nazione Corsa, dal 1755 al 1769 con il tribunale supremo, la zecca e l’Università (quest’ultima poi chiusa dai francesi nel 1769 e riaperta solo nel 1983).

Nel 1769 l’isola viene definitivamente occupata dai francesi.

 

Nel corso della Seconda Guerra mondiale e l’occupazione italiana, i primi membri della missione segreta Pearl Harbour, che doveva organizzare e rifornire la resistenza corsa, (Toussaint et Pierre Griffi, Laurent Preziosi e Roger de Saule) vi organizzarono la seconda rete di resistenza, dopo averne creato una prima nella regione di Piana-Cargèse.

 

Lo stemma della città si blasona: « Écartelé : au premier et au quatrième d’azur à une fleur-de-lys d’or, au deuxième et au troisième de gueules à une étoile d’argent, une croix du même brochant sur le tout ». (Inquartato: al primo e al quarto di azzurro a un giglio d’oro, al secondo e al terzo di rosso a una stella d’argento, una croce dello stesso attraversante sul tutto). La croce, secondo alcuni, ricorderebbe quella di San Giorgio della Repubblica di Genova (che, però, è rossa in campo d’argento); le stelle sono riprese dallo stemma di Pascal Paoli mentre i giglio d’oro sono l’emblema tradizionale del Regno di Francia. Nella versione aulica è fiancheggiato da un serto di alloro e di quercia e timbrato dalla corona (francese) del rango di città.

 Corte 1

Ne sostituisce uno precedente, in uso fino ai primi anni del 1950: “ De gueules à la tour d’argent, maçonnée de sable et terrassée de sinople; au chef cousu d’azur chargé d’une tête de Maure de sable, tortillée d’argent et accostée de deux clés addossées du même” (Di rosso alla torre d’argento, murata di nero e terrazzata di verde; al capo cucito d’azzurro caricato da una testa di Mauro [alias: moro] di nero, attortigliata d’argento e accostata da de chiavi addossate dello stesso). Motto: CIVITAS CORTINUM.

 

La torre (presente anche sugli antichi sigilli della città) richiama la fortezza di Corte, ma anche la torre “genovese” a ricordo del passato dominio della Serenissima sull’Isola; in capo allo scudo la tradizionale testa di “moro” (o Mauro: ‘abitante della Mauritania’)  emblema nazionale còrso. La testa è “attorcigliata”: cioè: porta una fascia d’argento (tortiglione o torciglione) intorno alla fronte.

 

 

Nota di Bruno Fracasso e Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Inquartato: al primo e al quarto di azzurro a un giglio d’oro, al secondo e al terzo di rosso a una stella d’argento, una croce dello stesso attraversante sul tutto”.

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