Comune di Commessaggio – (MN)

Informazioni

  • Codice Catastale: C930
  • Codice Istat: 20020
  • CAP: 46010
  • Numero abitanti: 1180
  • Nome abitanti: commessaggesi
  • Altitudine: 22
  • Superficie: 11.61
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Secondo la tradizionale teoria dello storico di Viadana Antonio Parazzi, il toponimo Commessaggio deriverebbe dal latino “Comes Adduae”, vale a dire “compagno dell’Adda”, che indicherebbe il fiume Delmona, di cui il canale di derivazione, detto Navarolo, cha bagna Commessaggio è una prosecuzione. Mentre secondo Annamaria Lomazzi, docente di filologia romanza all’Università di Trieste, “la parola Commessaggio deriva certamente da commissum più il suffisso -àticum e viene a significare – (luogo) ‘affidato’, cioè ‘commesso’, cioè in pratica, feudo affidato (a qualche vassallo)” secondo il diritto franco.

Nel 1390 il territorio venne assoggettato dal Libero Comune di Cremona ed entrò, successivamente, tra i possedimenti dei Gonzaga.

Gianfrancesco Gonzaga (1407-1444), investito del titolo di “marchese” di Mantova dall’imperatore Sigismondo nel 1433, ampliò i confini del proprio dominio, appropriandosi del territorio oltre il corso dell’Oglio e lungo la riva del Po che, precedentemente, erano soggetti alla Repubblica di Venezia.

I Gonzaga promossero imponenti lavori di bonifica e incentivarono l’allevamento degli ovini e l’industria della lana, che veniva commerciata per via fluviale.

I feudi gonzagheschi “dell’oltre Oglio” erano molto importanti strategicamente, dato che controllavano i transiti sull’Oglio (presso Gazzuolo) e sul Po (a Pomponesco) tra i territori di Cremona (ancora soggetta ai veneziani) e il Ducato di Milano.

Dopo la morte di Gianfrancesco Gonzaga, nel 1444, vennero distaccati i territori del marchesato di Bozzolo, Gazzuolo, Commessaggio e San Martino (dall’Argine), Rivarolo, Isola Dovarese e Sabbioneta, che vennero ereditati inizialmente dal suo quartogenito, Carlo. Nel 1478, secondo le volontà testamentarie di Ludovico, secondo marchese di Mantova, questi territori passarono in “co-signoria” a Gianfrancesco Gonzaga (1478-96) e al card. Francesco (morto nel 1483). Da questa suddivisione si originarono il Principato di Bozzolo e Sabbioneta e il Marchesato di Gazzuolo.

Vespasiano Gonzaga Colonna, giovane marchese di Sabbioneta si impossessò del territorio di Commessaggio con la forza, per risolvere una lite con i cugini di San Martino dall’Argine, che ne erano i legittimi proprietari. La disputa su queste terre continuò accesa a lungo, fino a che l’imperatore non ne decretò il possesso legittimo a Vespasiano, che creò il Vicariato (del Ducato di Sabbioneta) di Commessaggio.

Alla fine del XVI secolo il borgo di Commessaggio “fu abbellito di nobili edifici, di un ponte sul canale” e iniziarono i lavori di costruzione del Torrazzo che venne conclusa nel 1583. La principale funzione della possente costruzione pare che fosse di “torre daziaria”, ma secondo alcuni storici sarebbe essenzialmente il simbolo del potere del signore di Sabbioneta. Comunque da essa si controllava il canale di Commessaggio, importante via per il traffico delle merci e delle persone.

Alla morte del signore di Sabbioneta il 27 febbraio 1591, i territori tornarono ai cugini di Vespasiano, del ramo di S. Martino, tranne Sabbioneta che rimase alla figlia Isabella. Commessaggio venne assoggettato al principato di Bozzolo (la torre però rimase a Isabella).

Nel 1709, dopo la Dieta di Ratisbona, l’ex Ducato di Mantova, passò agli Asburgo d’Austria; i principati di Bozzolo e di Sabbioneta, vennero uniti al Ducato di Guastalla, che li mantenne fino al 1746, anno in cui furono annessi al Regno Lombardo-Veneto.

Nel 1859, in seguito alla Seconda Guerra d’Indipendenza, la provincia di Mantova fu divisa in due parti: i Distretti orientali rimasero all’Austria fino al 1866, mentre quelli occidentali, tra i quali Commessaggio, furono annessi al Regno d’Italia e uniti alla provincia di Cremona.

Il Comune ha adottato come emblema il cosiddetto “Torrazzo Gonzaghesco”, parte delle fortificazioni del paese costruito nel 1583 e restaurato in questi ultimi anni, accostato a sinistra ad una quercia al naturale, entrambi fondati in una campagna verde in campo azzurro.

Nota di Massimo Ghirardi

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Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
azzurro

Gonfalone ridisegnato


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“Drappo di azzurro…”

LEGENDA

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