Comune di Collio – (BS)

Informazioni

  • Codice Catastale: C883
  • Codice Istat: 17058
  • CAP: 0
  • Numero abitanti: 2292
  • Altitudine: 0
  • Superficie: 53.53
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 0.0

Storia dello stemma e del comune

Collio è il comune più settentrionale della Valtrompia; il suo toponimo deriverebbe da collibus o da collius (collinare) in relazione alla «conformazione geologica e geografica del paese composto di alcune colline framezzate da piccole vallette»[1]; altre ipotesi ne mettono in relazione il nome al latino medievale Colius (casa), al nome romano Colius,  o a caules (ovile). Il Comune oltre al capoluogo comprende le frazioni di Memmo, San Colombano, Tizio e Ivino.

Di fondazione, almeno per quanto riguarda Memmo, forse pre-romana la sua parrocchia risale al sec. XIII o XIV. Fu nel passato attivo centro minerario – nel XV secolo si contavano ben 71 miniere di piombo, ferro e argento che però nel 1752 erano ridotte a 10 – e importante crocevia nel commercio di ferro e armi grazie alla sua favorevole posizione, valorizzata durante la dominazione veneta (secc. XV-XVIII), che tramite i passi del Maniva e del Crocedomini lo mettono in comunicazione con le valli contigue e sino alla regione austriaca del Tirolo.

Lo stemma di Collio è stato riconosciuto con D.P.C.M. del 7 febbraio 1957 e si blasona: d’argento, al monte di verde fondato in punta sostenente un pino fustato al naturale e fogliato di verde; la prima attestazione di questo segno risale al ‘500, si tratta di una scultura presente sul palazzo della Comunità nella quale il pino è accostato da due “C” che stanno per Comunitatis Colles, lo stesso disegno – «Un pino contornato da una ghirlanda ovoidale»[2] – si trova su un sigillo presente su una pergamena datata al 1696 e rintracciata nel 1956 – rinvenimento che portò al decreto dell’anno successivo – tra i carteggi della raccolta storica don Bonomini; il documento è firmato dai consoli Mafeo Zanardelo e Faustino Calzoni, autenticato da Pietro Ghirardino notaro, ed ha per oggetto la nomina di Alvise Foscarini, Senatore della Repubblica di Venezia, a protettore della Comunità. Lo stemma fu inserito, con il fondo dello scudo azzurro, tra le insegne municipali bresciane dipinte nel 1925 nella Sala delle adunanze del Palazzo della Mercanzia. Il segno fa evidente riferimento al locale paesaggio montuoso di cui il pino è uno degli elementi principali ma il colle può essere visto quale elemento alludente al locale toponimo e l’albero è anche simbolo di autonomia ed è per questo motivo spesso presente negli stemmi civici. Da notare che l’albero presente sul bozzetto ufficiale, e che viene correttamente usato dal Comune, forse in quanto un po’ troppo stilizzato nelle testimonianze più risalenti, è spesso scambiato per un cipresso.

Il gonfalone civico è stato ufficializzato con D.P.R. del 13 maggio 1957, esso consiste in un drappo partito di verde e di bianco e riprende quindi – come previsto dalla normativa vigente – due dei colori presenti sullo stemma (l’argento sul tessuto è reso con il bianco). Il Comune fa talvolta anche uso di una bandiera (in alcune foto risulta esposta sulla sede municipale) che ha descrizione uguale al gonfalone ma di cui non risulta concessione.

Bibliografia

Antonio Fappani, Collio, in Enciclopedia bresciana, consultato il 31 maggio 2017.

Marco Foppoli, Stemmario bresciano. Gli stemmi delle città e dei comuni della provincia di Brescia, Brescia, Provincia di Brescia, 2011, p. 151

Il simbolo del Comune di Collio, in Giornale di Brescia, 10 gennaio 1956, consultato il 6 giugno 2017

Note

[1] Enciclopedia bresciana

[2] Il simbolo del Comune…

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“D’argento, al monte di verde fondato in punta sostenente un pino fustato al naturale e fogliato di verde”.

Colori dello scudo:
argento
Oggetti dello stemma:
monte, pino
Attributi araldici:
fogliato, fondato, fustato

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di verde e di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco, verde
Partizioni del gonfalone: partito
Profilo Araldico

“Drappo partito di verde e di bianco…”

bandiera ridisegnata

Fonte: Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
Altre Immagini
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    13 Maggio 1957

    Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM)
    riconoscimento
    7 Febbraio 1957