Comune di Collinas – (SU)
Articoli correlati
Info
- Codice Catastale: C882
- Codice Istat: 106003
- CAP: 0
- Numero abitanti: 897
- Altitudine: 0
- Superficie: 20.79
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
La zona era abitata già in epoca prenuragica, come testimoniano resti di abitazioni di legno e frasche, in epoca nuragica, per la presenza di numerosi nuraghi, e in epoca romana, per la presenza di ruderi di una stazione termale.
In epoca medioevale appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Marmilla. Alla caduta del giudicato, nel 1410, entrò a far parte del Marchesato di Oristano.
In seguito al fallimento della rivolta antiaragonese di Leonardo Alagon, ultimo marchese di Oristano, dopo la battaglia di Macomer del 1478, tutta l’area passò sotto il dominio aragonese.
In epoca aragonese fece parte dell’Incontrada di Parte Montis, appartenente alla contea di Quirra, feudo dei Carroz.
Nel 1603 la contea divenne un marchesato, feudo dei Centelles.
In periodo sabaudo, nel 1798, passò agli Osorio de la Cueva, in possesso dei quali rimase fino al 1839 quando fu riscattata in seguito alla soppressione del sistema feudale.
Nella prima metà del XIX secolo, con la fusione tra il Regno di Sardegna e il territorio di terraferma piemontese, Forru venne incorporata alla provincia di Cagliari.
In epoca fascista vi venne aggregato il comune di Villanovaforru, in seguito, ricostituito.
Nel 2005 passò alla provincia del Medio Campidano e nel 2016 alla provincia del Sud Sardegna.
Il villaggio originariamente si chiamava Forru, e solo il 24 gennaio 1863 il sindaco di allora, Giovanni Battista Tuveri, propose di modificare il nome a causa di disguidi postali con il paese di Villanovaforru. Si scelse Collinas per via delle colline che circondano il paese.
Il nome Forru a sua volta veniva dal latino forum perché sorgeva in una piccola valle tra le colline, oppure da termini che indicavano i forni colà utilizzati per preparare le terrecotte o fondere i metalli.
Lo stemma è stato concesso con DPR del 2 gennaio 1993 e porta una curiosità. Gli scudetti sullo stemma, sono previsti oro, mentre quello in uso li riporta argento. Sul gonfalone, invece, sono correttamente oro.
Il blasone relativamente allo stemma recita: “D’azzurro, al nuraghe d’argento, murato di nero, fondato sul rilievo centrale della collina, formata da tre rilievi tondeggianti, fondata in punta, di verde, il rilievo centrale pari alla base del nuraghe, i rilievi laterali di larghezza minore, esso nuraghe accompagnato in capo da sei scudetti d’oro, ordinati in fascia. Ornamenti esteriori da Comune”.
Il gonfalone è invece descritto come un “Drappo di giallo…”
Nota di Bruno Fracasso
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
Disegnato da: Bruno Fracasso
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’azzurro, al nuraghe d’argento, murato di nero, fondato sul rilievo centrale della collina, formata da tre rilievi tondeggianti, fondata in punta, di verde, il rilievo centrale pari alla base del nuraghe, i rilievi laterali di larghezza minore, esso nuraghe accompagnato in capo da sei scudetti d’oro, ordinati in fascia. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

Fonte: Giancarlo Scarpitta
Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune