Comune di Chur – (GR)

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Chur (Coira, in italiano; Cuira in romancio, Coire in francese) è la capitale del Cantone Graubünden (Grigioni) ed è considerata la “la più vecchia città della Svizzera”, dato che venne fondata da popolazioni celtiche nella valle del Reno, lungo le rive del Plessur e presso importanti valichi alpini (Passo del Giulia, Passo del Settimo, Passo dello Spluga, Passo di San Bernardino) intorno al 3000 a.C.

Divenne Curia Rætorum nel 15 a.C. capitale della Regio Rætia Prima, che si estendeva dal Lago di Costanza fino alla Val Venosta.

Nel IV secolo, secondo la leggenda, vi predicò da San Lucio (Sankt Luzi), un re britannico che dopo essersi convertito divenne il primo vescovo della città.

Dopo la conquista da parte degli Ostrogoti di Teoderico venne ridenominata Theodoricopolis. Subì ulteriori invasioni e distruzioni: da parte dei Franchi nel VI secolo, dei Magiari nel 925-926 (che distrussero la cattedrale), dei Saraceni nel 940 e 954.

Strategicamente fondamentale venne dotata di ampi privilegi da parte degli imperatori del Sacro Romano Impero: Ottone “il Grande” vi insediò Hartpert come vescovo e vassallo nel 958, con giurisdizione su un vasto territorio.

Con il vescovo Egin nel 1170 venne creato il Principato Vescovile (analogamente a quanto accadde a Trento e Bolzano).

Con la costituzione della Lega Caddea nel 1367 gli abitanti aspirarono ad una maggiore indipendenza dal potere vescovile e nel 1413 è menzionato un “borgomastro”. I contrasti si acuirono e gli abitanti di Coira assaltano più volte tra il 1418 ed il 1422 la sede vescovile, costringendo il vescovo, come signore feudale della città, a fare concessioni (egli era considerato eccessivamente legato agli Asburgo che, dal 1363, governavano il confinante Tirolo).

Nel 1464 i cittadini riuniti in Consiglio si diedero le Costituzioni per regolare le corporazioni e l’occupazione delle cariche cittadine (borgomastro, piccolo e grande consiglio). Essendo il più grande centro urbano delle Rezie, Coira divenne il centro del potere economico e politico della Repubblica delle Tre Leghe e nel 1489 la città ottenne di essere sede dell’alta Corte di Giustizia (con competenza giudiziaria su furti, rapine, omicidi, violenze, stregoneria, omosessualità e infanticidio; con facoltà di comminare la pena capitale), ma fu negato il titolo di “Libera Città Imperiale”.

Con la Riforma protestante nel 1524 il vescovo fu costretto ad abbandonare la città, conservando però il diritto di partecipare al Consiglio alla Lega Caddea, alleata agli Svizzeri, in quanto conte dell’Alta Rezia (attuale parte alta della Val Venosta con annessi territori oggi svizzeri ed austriaci).

Il principe-vescovo era riconosciuto membro sovrano e come tale con diritto di voto e seggio alla Dieta Imperiale fino al 1798, anno in cui il principato fu occupato dagli Svizzeri e poi secolarizzato nel 1801 da Napoleone.

Dopo l’ingresso dei Grigioni nella Confederazione Elvetica nel 1803, Coira divenne ufficialmente capitale del Cantone nel 1820. Nel 1852, la comunità rurale che fino allora era rimasta indipendente dalla città, venne incorporata nel Comune.

Attualmente il territorio della Diocesi comprende i cantoni: Grigioni, Svitto, Glarona, Zurigo, Obvaldo, Nidvaldo e Uri.

Lo stemma della città si blasona, in tedesco: “In Silber dreigezinntes rotes Stadttor, im Tor aufrechter schwarzer Steinbock, rot bewehrt” che corrisponde all’italiano: “D’argento, alla porta urbana merlata di rosso aperta del campo e finestrata di nero, custodita dallo stambecco rampante dello stesso, linguato e immaschito di rosso”.

Derivato dagli antichi sigilli risalenti almeno al XIII secolo, è il simbolo della città, rappresentata dalla porta, “custodita” dal suo antico signore feudale: il vescovo di Coira, infatti lo stambecco nero era (ed è) il simbolo della Diocesi di Coira e un richiamo all’ambiente alpino, nonché simbolo di difesa. Una prima rappresentazione dello stemma con lo stambecco si trova nella cattedrale di Coira, e risale al 1252, compare anche in un documento del 1291, nonché sui sigilli dei vescovi Johannes Pfefferhard del 1325 e Ulrich Ribi del 1331.

La forma attuale è stata sancita nel 1979 dopo un attento lavoro di un’apposita commissione cantonale.

Dal 1852 il Comune di Coira comprende anche il territorio del soppresso Comune di Hof Chur.

È gemellata con la città italiana di Terracina.

Nota di Massimo Ghirardi

Bibliografia:

Jenny R., sigilli e stemmi della città di Coira, Coira 1979

Wappenbuch des Kantons Graubünden, Chur 1982, S. 168.)

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’argento, alla porta urbana merlata di rosso aperta del campo e finestrata di nero, custodita dallo stambecco rampante dello stesso, linguato e immaschito di rosso”.

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Stemma precedentemente in uso

Stemma ufficiale

LEGENDA

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