Comune di Champdepraz – (AO)

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Info
  • Codice Catastale: C596
  • Codice Istat: 7017
  • CAP: 11020
  • Numero abitanti: 710
  • Nome abitanti: champdeprasiens
  • Altitudine: 523
  • Superficie: 48.49
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 41.4
  • Comuni confinanti:

    Chambave, Champorcher, Châtillon, Fénis, Issogne, Montjovet, Pontey, Verrès

  • Santo Patrono: San Francesco di Sales (24 gennaio)
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Nello stemma municipale è presente la storia e l’economia. Il medio evo, epoca nella quale il territorio di Champdepraz era parte della giurisdizione di Montjovet, è ricordato dal leone d’argento, coronato d’oro, in campo nero, che riproduce lo stemma degli antichi signori di Montjovet (De Monte Joveto), definitivamente spodestati dagli Challant nel 1295, dopo varie traversie e confische della signoria e del suo castello, ad opera dei conti di Savoia. A sua volta, il conte François de Challant cedette la signoria di Montjovet al duca Amedeo VIII di Savoia nel 1438. Gli smalti rosso, nero e argento ricordano appunto quelli degli stemmi degli Challant (d’argento al capo di rosso, alla banda attraversante sul tutto di nero) e dei sovrani sabaudi (di rosso alla croce d’argento). I picconi d’oro sono il simbolo della ricchezza dei giacimenti di rame e magnetite disseminati nel vallone del torrente Chalamy, sfruttati sin da epoche remote sino a quote elevate (quasi 2000 metri), verso il Mont Avic. La ruota dentata sull’acqua, rappresentata dalla fascia ondata d’azzurro, si riferisce infine alle attività industriali e manifatturiere che vi si svolgevano, alimentate dall’energia idraulica. Testimonia quindi l’evoluzione dei sistemi di produzione dai mulini legati all’attività agricola e artigianale, alla produzione del carbone di legna (simboleggiato dal colore nero della ruota) che alimentava i forni per la fusione in loco del materiale cuprifero e ferroso, per arrivare fino alla produzione di energia idroelettrica nella centrale di Pied-de-Vignes.

Nota di Joseph Rivolin

Con il R.D. del 22 luglio 1939 il nome del comune fu italianizzato in “Campodiprati” per poi essere ripristinato nel 1946.
Il toponimo deriva dal francese ad ha significato di ‘campo dei prati’.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“Interzato, calzato, curvato: nel primo di argento, alla ruota dentata, di nero, accompagnata in punta dalla fascia diminuita, ondata, di azzurro; nel secondo, di nero, al leone d’argento, coronato con corona all’antica di cinque punte, d’oro; nel terzo di rosso ai due picconi d’oro, con la parte appuntita volta a destra, posti a piombo ed ordinati in sbarra. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 20 ottobre 1990

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
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BLASONATURA

“Drappo partito di rosso e di giallo, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento”.

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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune


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