Comune di Cerreto di Spoleto – (PG)

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Info
  • Codice Catastale: C527
  • Codice Istat: 54010
  • CAP: 6041
  • Numero abitanti: 1149
  • Nome abitanti: cerretani
  • Altitudine: 557
  • Superficie: 74.79
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 82.5
  • Comuni confinanti:

    Campello sul Clitunno, Cascia, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sellano, Vallo di Nera, Visso.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il nome di Cerreto di Spoleto è attestato per la prima volta nel 1333 (ma di un Caeretanum collocato nello stesso sito parla anche l’autore latino Marziale nel Libro XIII; quest’abitato preesistente doveva sorgere nel luogo poi denominato “Cerreto vecchia) e la sua origine è probabilmente dovuta alla numerosa presenza in zona di alberi di cerri (latino cerrus, termine che indica una varietà di quercia), ‘di Spoleto’ è stato aggiunto dopo l’Unità d’Italia e precisamente nel 1863.

Il paese sorge in una posizione strategicamente vantaggiosa sul crinale di un alto colle, quello di San Sebastiano, che controlla le vallate del Nera e del Vigi, cosa che rese il suo dominio particolarmente appetibile alle potenti vicine Spoleto e Norcia; dal pontificato di Innocenzo III (1198-1216) entrò a far parte dei domini della Chiesa, ma rimase compresa nel territorio di Spoleto a cui fece atto di sottomissione nel 1221 anche per contrastare le mire di Norcia e della vicina Ponte (ora frazione di Cerreto, ma in passato castello rivale e al cui gastaldato Cerreto appartenne fino al XII secolo). Nel 1268 fu infeudata dal Papa ai Varano duchi di Camerino in premio alla loro fedeltà, nel 1425 passa sotto la sovranità di Norcia (a cui si sottrasse nel 1436 ponendosi sotto la protezione di Francesco Sforza, gonfaloniere della Chiesa) per tornare nel 1443 a Spoleto solo per venire nel 1474 ceduta di nuovo da quest’ultima ai Varano e tornare definitivamente “spoletina” nel 1504.

Prima compresa nella Provincia dell’Umbria appartenne dal 1569 al 1800 alla Prefettura della Montagna che comprendeva anche i territori di Norcia, Visso, Cascia, Monteleone di Spoleto e Arquata.

Le fonti riportano che “I cerretani nel Medioevo godevano di una notevole floridezza economica e divennero famosi per gli appalti che essi prendevano con opere pie ed ospedali, per i quali gestivano le questue, con abile astuzia e simulazioni, sì da far assimilare l’epiteto di cerretano con quello di ciarlatano e imbroglione (Pini)”.

La figura centrale dell’antico sigillo di Cerreto era il ponte, elemento presente anche nei sigilli antichi di Triponzo – anch’essa ora frazione di Cerreto –, Ponte e Ceselli – frazione di Scheggino –, la scelta di questo elemento può essere dovuta alla presenza di un antico ponte romano oppure può voler ricordare, trattandosi di centri che sorgevano tutti nei pressi del fiume Nera, i ponti costruiti sullo stesso e che per queste città rivestivano un’importanza primaria; in seguito a questo più antico segno vennero aggiunte due figure animali poste ai lati di un cerro, quest’ultimo è, chiaramente, un simbolo parlante; analogamente sul sigillo antico di Ponte erano presenti due leoni che circondavano una torre; tornando a Cerreto la stessa figurazione è presente in uno stemma del XVI secolo presente presso il palazzo comunale.

Nota di Giovanni Giovinazzo e Massimo Ghirardi

Bibliografia:

Sandro Ceccaroni, Vessilli, sigilli e stemmi delle comunità medievali dell’Umbria centro-orientale in Bollettino della Deputazione di storia patria per l’Umbria, vol. LXXX, 1983, pp. 43-88.
Nom d’Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i Comuni, p. 194, a cura di: Renzo Ambrogio; Guido Goffi; Alessandra Leone; Cinzia Schena, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2006.
Comune preunitario di Cerreto di Spoleto, Cerreto di Spoleto (Perugia), 1423 – 1860, http://www.icar.beniculturali.it/Inventari/SAUMB/Diplomatico_Cerreto_di_Spoleto.pdf, consultato il 10 novembre 2015.

BLASONATURA

“Campo di cielo, all’albero di cerro, di verde, fustato al naturale, sostenuto da due orsi d’argento affrontati, il tutto nodrito e posto sul ponte a schiena d’asino d’argento, di tre archi, murato di nero e movente dai fianchi dello scudo sulla riviera fluttuosa d’azzurro. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante d’argento, il motto: “ARMA CERRETI PACIS ET AMICA QVIETI” in caratteri maiuscoli lapidari romani di nero. Ornamenti esteriori da Comune”.

Nostro blasone

SMALTI
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BLASONATURA

“Drappo partito di giallo e di rosso…”

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LEGENDA

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