Comune di Cellere – (VT)

Informazioni

  • Codice Catastale: C447
  • Codice Istat: 56020
  • CAP: 1010
  • Numero abitanti: 1280
  • Nome abitanti: celleresi
  • Altitudine: 344
  • Superficie: 37.17
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 42.0

Storia dello stemma e del comune

Cellere è un antico centro di origine romana ed etrusca, denominato sembra Cellæ Cerris, ma documentato solo dall’VIII secolo.

Durante il Medioevo probabilmente dipese per un certo periodo da Viterbo, e nel 1254 passò alla vicina Toscanella (l’odierna Tuscania), dal cui dominio tentò più volte di liberarsi, infine alla metà del XIV secolo pervenne ai Farnese, compreso da papa Paolo III (Alessandro Farnese) nel Ducato di Castro, al quale resterà legato fino al 1649. I Farnese costruirono il castello e la loro importanza storica è testimoniata dalla presenza dei tre gigli d’oro dello stemma (anche se quelli farnesiani sono azzurri).

Ritornato quindi alla Chiesa, Cellere nel 1788 concessa in enfiteusi al marchese Casali Patriarca poi seguì la sorte del Patrimonio di san Pietro fino alle vicende risorgimentali, venne annessa al Regno d’Italia.

La cerva, emblema principale dello stemma, è un riferimento a Sant’Egidio Abate, patrono del paese, al quale è dedicata una bella chiesa campestre, opera di Antonio da Sangallo il Giovane e commissionata dai Farnese. Secondo la leggenda popolare, Sant’Egidio viveva come eremita in un bosco poco lontano dalla città francese di Arles, con una cerva che gli teneva compagnia e provvedeva ad alimentarlo con il suo latte.

Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Viterbo, Cellere passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.

Lo stemma è stato concesso contemporaneamente al gonfalone con Decreto del Presidente della Repubblica del 29 maggio 1981. Si blasona: “D’argento, alla bordura d’oro, caricato di un cervo al naturale saliente sulla campagna di verde e sormontato da tre gigli d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Il gonfalone, invece, è un “Drappo partito di giallo e di verde”. Un drappo con la stessa figurazione e gli stessi colori è la bandiera in uso anche se mai ufficialmente concessa.

 

Note di Massimo Ghirardi e Giancarlo Scarpitta

Stemma Ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Anna Bertola

Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’argento, alla bordura d’oro, caricato di un cervo al naturale saliente sulla campagna di verde e sormontato da tre gigli d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Note stemma


Stemma in uso

Colori dello scudo:
argento
Oggetti dello stemma:
campagna, cervo, giglio
Pezze onorevoli dello scudo:
bordura
Attributi araldici:
caricato, saliente, srmontato

Gonfalone ridisegnato


Fonte: Giancarlo Scarpitta

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo partito di giallo e di verde…”

Colori del gonfalone: giallo, verde
Partizioni del gonfalone: partito
Profilo Araldico

“Drappo partito di giallo e di verde…”

bandiera ridisegnata

Disegnato da: Massimo Ghirardi

bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    25 Settembre 1981