Comune di Castroregio – (CS)

Informazioni

  • Codice Catastale: C348
  • Codice Istat: 78032
  • CAP: 87070
  • Numero abitanti: 360
  • Nome abitanti: castroregesi
  • Altitudine: 819
  • Superficie: 39.08
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 119.0

Storia dello stemma e del comune

Castroregio (in lingua arbëreshe: Kastërnexhi) deriva il suo nome da “Castro” nel significato di castello e “regio” nel significato di reale. Un castello sorgeva infatti sulla sommità del paese.

Di Castroregio si hanno notizie nel 1015 quando si parla di un monastero dedicato a Sant’Anania e di un “Kastron”.

Nel 1239. l’imperatore Federico II di Svevia ordinò il restauro di alcuni castelli tra i quali anche l’antico “Kastron” che, passato sotto l’amministrazione centrale, acquistò anche la denominazione di “Regium”.

Castrum Regium continuò ad essere abitato anche sotto gli Angioini (1282-1442) e gli Aragonesi (1442-1510), ma durante la dominazione di questi ultimi, a causa della peste del 1348, rimase completamente spopolato.

 

La data dell’arrivo degli albanesi è tuttora controversa. Francesco Tajani sostiene che Castroregio sia stato fondato tra il 1476-78, cioè un decennio dopo la morte di Scanderbeg. Tuttavia, Castroregio non risulta nei censimenti dei fuochi degli anni 1503, 1508, 1543, 1548, 1566 e 1567. È probabile che sia stato edificato intorno al 1515.

Quando gli albanesi giunsero nel feudo di Oriolo, costruirono delle capanne coperte di paglia sulla sponda destra del fiume Straface, nella contrada Casaletto, ma ben presto si spostarono nella contrada San Pietro, sovrastante la sponda destra del fiume Ferro per poi spostarsi ancora in contrada Cerviola dando vita ad un villaggio che battezzarono Xorza.

Poi, tra il 1510 e il 1515, per interessamento del Duca Giovanni Lopez de Vergara, gli albanesi abbandonarono la contrada Cerviola e si trasferirono sulla montagna in una località detta San Pietro delle Noci, l’attuale Castroregio. Qui trovarono un castello diroccato del quale, probabilmente, riutilizzarono i materiali per edificare le loro case.

 

Durante la guerra tra Spagna e Francia (1521-1526), Oriolo e Castroregio rimasero fedeli agli spagnoli e, con la vittoria degli spagnoli, tutto il territorio passò a Ferdinando Sanseverino, l’ultimo principe di Salerno.

Vi vennero così costruite la Chiesa e alcune case in muratura, acquistò l’aspetto di un paese vero e proprio. I rapporti con i paesi vicini erano molto limitati e i matrimoni venivano contrattati unicamente fra Albanesi.

Castroregio seguì le vicende feudali del Comune di Oriolo, del quale era casale, rimanendo quasi costantemente in dominio dei Pignone fino all’eversione della feudalità (1806).

Con l’ordinamento amministrativo disposto da Napoleone, Castroregio divenne Università e venne compreso nel Governo di San Lorenzo Bellizzi. Nel 1811, venne trasferito nel Circondario di Amendolara. Poi, con il decreto del 25 gennaio 1820 gli venne aggregato il villaggio di Farneta, sottratto al comune di Oriolo.

 

Lo stemma del comune si blasona: “”Di rosso, al castello d’oro, murato di nero, merlato alla guelfa, le due torri di tre, il fastigio di sette, il castello finestrato con quattro finestrelle tonde, di nero, due nelle torri, due sotto il fastigio ordinate in fascia, chiuso dello stesso, fondato sulla pianura di verde, esso castello sormontato dall’aquila bicipite di nero, allumata di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”.

Il castello è un evidente ricordo del castello dal quale è nato il paese. È con tutta probabilità solamente una costruzione simbolica, color oro a ricordare l’importanza economica delle dominazioni che si sono succedute.

Il colore rosso di sfondo ricorda il colore nazionale degli albanesi d’Italia che, infatti, hanno una bandiera di questo colore.

A ricordare l’origine albanese del villaggio c’è anche l’aquila bicipite, anch’essa rappresentata nella bandiera.

 

Note di Bruno Fracasso

Liberamente tratte da http://www.mondoarberesh.altervista.org/051.html

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Di rosso, al castello d’oro, murato di nero, merlato alla guelfa, le due torri di tre, il fastigio di sette, il castello finestrato con quattro finestrelle tonde, di nero, due nelle torri, due sotto il fastigio ordinate in fascia, chiuso dello stesso, fondato sulla pianura di verde, esso castello sormontato dall’aquila bicipite di nero, allumata di rosso. Ornamenti esteriori da Comune”.

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Reperito da: Luigi Ferrara

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di verde…”

Colori del gonfalone: verde

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Novembre 2000

    Trascritto nel Registro Araldico dell’Archivio Centrale dello Stato il 25 novembre 2000