Comune di Castelfranco di Sotto – (PI)

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Info
  • Codice Catastale: C113
  • Codice Istat: 50009
  • CAP: 56022
  • Numero abitanti: 13219
  • Nome abitanti: castelfranchesi
  • Altitudine: 16
  • Superficie: 48.36
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 39.4
  • Comuni confinanti:

    Altopascio, Bientina, Fucecchio, Montopoli in Val d'Arno, San Miniato, Santa Croce sull'Arno, Santa Maria a Monte.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il territorio di Castelfranco di Sotto è in gran parte caratterizzato da paesaggio collinare e boschivo, parte del quale compreso nella Riserva naturale di Montefalcone.

Fu un tempo feudo dei conti Cadolingi di Fucecchio; agli inizi del XII secolo, dopo la morte dell’ultimo discendente, il territorio passò sotto il dominio di Lucca.

Fra l’estate del 1252 e la primavera del 1253 quattro villaggi, stanchi delle continue scorrerie conseguenti le lotte di fazione e i contrasto fra Pisa, Lucca e Firenze, decisero di riunirsi in un più sicuro sito fortificato. La città di Lucca, che aveva interesse ad avere una piazzaforte in questa terra di confine, si adoperò affinché la “terra nuova” prendesse vita, affrancando di gravami fiscali chi vi andasse ad abitare. Da questo fatto il nuovo borgo murato prese nome di Castelfranco, con la specificazione “di sotto”per distinzione dall’omonima nuova fondazione fiorentina nel Valdarno di Sopra.

Il borgo, in origine difeso da un semplice terrapieno cinto da un fossato, venne edificato secondo la tipica struttura castrense romana, con pianta quadrata e due strade principali che si incrociano al centro collegando le quattro porte, i nomi delle quali, così come i quartieri, ricordano gli antichi villaggi e i santi titolari delle loro chiese: San Pietro a Vigesimo, San Martino in Catiana, San Bartolomeo a Paterno, San Michele in Caprugnana.

Tra la seconda metà del XIII secolo e primi decenni del successivo Castelfranco, come gli altri borghi vicini, subì assedi e distruzioni, a causa delle incursioni delle truppe ghibelline guidate di volta in volta dal conte Guido Novello, Uguccione della Faggiola e Castruccio Castracani. In quegli anni Castelfranco si sottomise volontariamente e alternativamente a Pisa e Lucca, stilando precise condizioni di capitolazione, con obblighi e diritti che evidenziano l’esistenza nel borgo di una certa autonomia nel governarsi, regolata da propri statuti.

Nel 1330, dopo la morte di Castruccio, Castelfranco, come altri centri del Valdarno di Sotto, decise di assoggettarsi a Firenze, che stava emergendo come potenza territoriale, inviando i propri Sindaci a trattare condizioni vantaggiose per il borgo. Fu in quegli anni che venne cinto da solide mura potenziate da sedici torri, dopo che le precedenti erano state distrutte dalla catastrofica piena dell’Arno del 1333.

Fin dalla metà del Trecento il «Commune Castri Franchi» venne incluso nella Lega di Fucecchio e del Valdarno inferiore. Al tempo del Granducato Castelfranco fu sede di Podesteria, alla quale erano sottoposte anche Montopoli e Santa Maria a Monte. Agli effetti della giustizia penale la Podesteria faceva riferimento al vicario di San Miniato.

A seguito delle Riforme Leopoldine (1774) Castelfranco di Sotto divenne capoluogo di una propria Comunità, secondo le norme riformate dal giovane granduca. A tempo della dominazione francese della Toscana (1808-1814) venne inclusa nello arrondissement di Livorno, Dipartimento del Mediterraneo.

Con l’Unità d’Italia il Comune valdarnese venne compreso nella Provincia di Firenze, all’epoca molto estesa, finché con le variazioni territoriali del 1925 entrò a far paerte della Provincia di Pisa. Castelfranco di Sotto, il cui Comune conta oggi circa 65.000 abitanti, fa parte del Comprensorio del Cuoio, la cui lavorazione è una delle attività più caratteristiche della zona.

 

Lo stemma del Comune di Castelfranco di Sotto si blasona «D’azzurro, alle chiavi pontificie d’oro e d’argento, poste in decusse, gli ingegni in alto, legate da un nastro di rosso, accantonate da quattro croci trifogliate d’oro». Stemma e gonfalone – che presenta un drappo d’azzurro – sono stati riconosciuti con Decreto del Capo del Governo in data 9 dicembre 1930.

Lo stemma si trova rappresentato fin dal XV secolo, pur con alcune varianti, soprattutto cromatiche. La maggior parte dei blasonari, ad esempio, rappresentato le figure rosse in campo bianco, e in un paio di questi due delle crocette sono sostituite da gigli. Degno di nota anche lo stemma esistente sul fonte battesimale della chiesa castellana, nel quale sono presenti solo tre crocette.

Le chiavi decussate fanno riferimento alla chiesa di San Pietro a Vigesimo, dalla quale prese il titolo alla nuova chiesa castellana. Le quattro crocette sono un chiaro riferimento ai villaggi che si fusero per dare origine al nuovo borgo murato, la cui memoria, così come il senso di appartenenza, continuava a essere perpetuata attraverso i quartieri e i nomi delle porte.

 

 

(nota a cura di Michele Turchi)

 

Bibliografia

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864.

– G. Caciagli, Pisa e la sua provincia, Pisa 1972.

– E. Fasano Guarini, Lo stato mediceo di Cosimo I, Firenze 1973

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985

– Gli stemmi dei Comuni toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991.

– V. Favini, A. Savorelli, Segni di Toscana, Firenze 2006.

– Giulio Ciampoltrini e Roggero Manfredini (a cura), Castelfranco di Sotto fra Cinquecento e Settecento. Un itinerario archeologico, Castelfranco di Sotto 2007.

– Gabriele Manfredini, Lo stemma di Castelfranco di Sotto, in «Quaderni della Sezione Valdarno dell’Istituto Storico Lucchese», III (2013).

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro, alle chiavi pontificie d’oro e d’argento poste in decusse, gli ingegni in alto, legate da un nastro di rosso, accantonate da quattro croci trifogliate d’oro.”

SMALTI
ALTRE IMMAGINI
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Fonte: radicedidue

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“”D’azzurro scalinato a sinistra frangiato d’oro e caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in oro: sopra CASTELFRANCO e sotto DI SOTTO. L’asta sarà cimata di una specie di giglio di metallo dorato e ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro””

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    9 Dicembre 1930

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