Comune di Castel Viscardo – (TR)
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Info
- Codice Catastale: C289
- Codice Istat: 55010
- CAP: 5014
- Numero abitanti: 3079
- Nome abitanti: castellesi
- Altitudine: 507
- Superficie: 26.25
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 86.0
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Dal fondatore discende Antonia Ranieri, al cui nome sarà legata per diversi secoli la stessa denominazione del luogo: nel corso dei secoli si trovano, infatti, molti riferimenti sull’esistenza di un fortilizio noto come “Castello di Madonna”. Quella di Madonna Antonia è una figura femminile particolare e misteriosa che il folclore vuole identificare con la cosiddetta “dama bianca” che si aggirerebbe ancora oggi nel maniero, andata in moglie a tal Messer Bonifazio, già podestà e capitano del popolo della repubblica di Firenze e capitano di guerra di quella di Siena.
Con il matrimonio tra Nicola Ranieri, figlia di Madonna Antonia e Bonifazio, e Corrado di Berardo Monaldeschi della Cervara, Castel Viscardo diveniva, per circa due secoli, un feudo dei Monaldeschi della Cervara, potente famiglia della nobiltà orvietana.
Nel 1575 il feudo passava per alcuni decenni alla casata romana dei Veralli, fino a che – sempre a seguito di un matrimonio (quello tra Maria Veralli e Orazio Spada) – era introdotto nella proprietà della famiglia Spada, poi divenuta Spada-Veralli, a cui rimase fino al 1921.
Con gli Spada, il Castello si arricchiva di un’ampia strutturazione e iniziava un periodo d’oro e di fervida creatività. Il piccolo borgo si allargava maggiormente fuori delle mura del primo insediamento e, grazie alla presenza di architetti famosi quali Giuseppe Brusati Arcucci e diversi mastri artigiani, iniziava un forte impulso urbanistico con la costruzione di nuovi edifici, della chiesa parrocchiale SS. Annunziata e della cosiddetta contrada del “Borgo”, delimitata da due archi, quello di Sant’Agostino (o di Sant’Antonio) e quello detto del “Renaro” (distrutto nel ventennio fascista alla pari dell’antico e primo borgo, dai “castellesi” conosciuto come il “Suddentro”).
Durante il periodo napoleonico, Castel Viscardo, insieme a tutto il territorio orvietano, era assegnato al dipartimento del Trasimeno, con capoluogo Todi. Successivamente, con il ritorno del Governo pontificio, il paese fu inserito nella delegazione di Viterbo, Circondario di Orvieto, come “appodiato” a Castel Giorgio, almeno sino al 1828.
Nel settembre del 1860, insieme a tutto il territorio orvietano, Castel Viscardo entrava a far parte del Regno di Sardegna e, dal marzo successivo, di quello d’Italia. Nel 1861 era assegnato alla Provincia dell’Umbria con capoluogo Perugia, Circondario e Mandamento di Orvieto. Il Municipio era allora posto all’interno del Castello, da cui successivamente passava in via del Borgo (nella attuale via Roma); infatti, solo nel 1913, dopo svariati anni di discussione, era posta la prima pietra dell’attuale edificio comunale, costruito dalla locale impresa Gabrielli.
Nel 1927, con la creazione della Provincia di Terni, Castel Viscardo entrava a far parte di questa nuova amministrazione.
Tratto dal sito http://www.castelviscardo.info/territorio/castel-viscardo/
GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di rosso…”
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LEGENDA
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