Comune di Castel Sant’Elia – (VT)

Informazioni

  • Codice Catastale: C269
  • Codice Istat: 56017
  • CAP: 1030
  • Numero abitanti: 2642
  • Nome abitanti: castellesi
  • Altitudine: 210
  • Superficie: 23.98
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 36.8

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma del Comune rappresenta il celebre episodio biblico del profeta Elia rapito su un carro di fuoco (anche se il testo dello Statuto Comunale interpreta erroneamente le fiamme che si sprigionano dal veicolo come ali), la figurazione è palesemente ispirata a quella famosa affrescata nella basilica di San Francesco ad Assisi.

Elia (il cui nome significa “il mio dio è Yahweh”), venerato come santo dalla Chiesa (ricorrenza il 20 luglio), era originario della città di Tishbà nella regione di Galaad ed è una delle figure più importanti dell’Antico Testamento; di lui si parla nei due “Libri dei Re” della Bibbia.

Elia fu un grande profeta, svolse la propria missione sotto il re Acab e operò numerosi miracoli. Tra i quali resuscitò il figlio della vedova di Sarepta che lo ospitava durante una carestia. Ingaggiò una furiosa lotta contro i seguaci del dio Baal, rimanendo sempre fedele al Dio di Abramo; sul monte Carmelo sfidò e vinse i sedicenti profeti di quel dio e, dopo che essi furono svenuti, dimostrò la potenza del vero Dio accendendo, con la preghiera, una pira di legna verde e bagnata. Quindi scatenò la sua vendetta, presso il torrente Kison, uccise tutti i 450 sacerdoti di Baal e si rifugiò sul Monte Oreb dove venne sfamato da un angelo che gli portava cibo e bevande, qui ebbe colloquio con Dio che gli disse di chiamare Eliseo a essere il suo successore, dopodichè venne “rapito in cielo su un carro di fuoco”.

È considerato il modello di vita contemplativa e la sua vicenda suscitò l’erezione di numerosi monasteri nei luoghi dove visse: l’ordine Carmelitano si ispira ad uno di questi luoghi e considera Sant’Elia il proprio padre spirituale.

È considerato protettore contro i fulmini, dato che la Bibbia asserisce che lui “era in grado di far discendere il fuoco dal cielo” e, per esser stato assunto in cielo, è anche patrono degli aviatori.

 

Nota di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione

La prima parte del toponimo deriva dalla voce latina “castellum” ritenuta il diminutivo di “castrum” (fortezza).
La seconda parte richiama la vicina basilica romana detta di “Sant’Elia” o di “Sant’Anastasio”.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
campo di cielo

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo interzato in palo di bianco, di azzurro, di giallo…”

Colori del gonfalone: azzurro, bianco, giallo
Partizioni del gonfalone: interzato in palo
Profilo Araldico

“Drappo interzato in palo di bianco, di azzurro e di giallo…”

bandiera ridisegnata

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

bandiera Ufficiale
no bandiera
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
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