Comune di Casorzo Monferrato – (AT)

Informazioni

  • Codice Catastale: B991
  • Codice Istat: 5020
  • CAP: 14032
  • Numero abitanti: 680
  • Nome abitanti: casorzesi
  • Altitudine: 275
  • Superficie: 12.59
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 23.5

Storia dello stemma e del comune

Secondo il glottologo Dante Olivieri, l’origine del nome di Casorzo è da ricercare nell’unione di “casa” con il personale latino medioevale “Ursius” o “Surtius”, ad indicare una proprietà di un facoltoso personaggio con quel nome, come attestano le varianti Casurcius (1148), Casurtius (1223), Castrum Arsus (1253, letteralmente: “castello bruciato”), Cassurcellus (1300).

Lo stemma del piccolo comune è un vero stemma “parlante” e gioca sulle parole “casa” e “orzo”, le cui figure sono separate da una banda con il motto “PRO ARIS ET FOCIS” che ha il significato letterale di “per i nostri altari e i nostri focolari” col significato di “per Dio e per la Patria“. Frase che venne usata dagli antichi autori per esprimere attaccamento a tutto quello che è caro e venerabile. Può essere tradotta “per il cuore e la casa” infatti il termine latino aris generalmente viene riferito agli altari degli spiriti della casa (Mani) e viene quindi utilizzato per simboleggiare la casa famigliare. In questo senso Cicerone usa questa frase per enfatizzare l’importanza di questo argomento nella sua opera filosofica De natura deorum (La Natura degli dei).

La banda simboleggia anche la conformazione urbanistica del capoluogo, formato da Casorzo Alto e Casorzo Basso.

Dal 3 marzo 2022 il Comune ha assunto un determinante toponomastico, adottando la nuova denominazione di Casorzo Monferrato ad indicare l’appartenenza alla regione storica omonima e in omaggio al privilegio concesso nel 1291 dal marchese di Monferrato ai cittadini dell’esenzione completa da dazi e pedaggi e, soprattutto, il diritto di fare statuti e leggi che regolassero le relazioni fra gli abitanti.  Questi, nel 1290, avevano scacciato i feudatari, una famiglia locale che assunse l’agnome De Casurtio.

Poco dopo il piccolo centro si unì al Comune di Asti, ribellatosi al dominio monferrino, ma, raggiunta la pace, la comunità, il 6 marzo 1394, prestò giuramento di fedeltà al marchese Teodoro nel Castello di Moncalvo.
L’Imperatore Carlo IV confermò il possesso del paese al marchese Giovanni II Paleologo, i cui discendenti concessero Casorzo in feudo agli Zabaldani nel 1454, poi a Giovanni Battista Jadrone nel 1594 e, in seguito, al nobile Carlo de Rossi.

Il feudo casortino, elevato a contea, fu venduto a Giovanni Francesco Picco, con atto del 3 ottobre 1621 alla cui famiglia il paese resterà fino alla occupazione dei rivoluzionari francesi, per poi seguire con il resto del Piemonte, le sorti del regno dei Savoia.

 

Nota di Massimo Ghirardi e Giancarlo Scarpitta

 

Bibliografia:

Raviola (Blythe Alice, a cura di). Schede storiche-territoriali dei comuni del Piemonte. Comune di Casorzo, 2001.

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


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Profilo araldico


“Di rosso, alla sbarra d’argento, caricata del motto: PRO ARIS ET FOCIS, la sbarra accompagnata, in capo, da una casa; in punta, da spighe d’orzo, impugnate, il tutto d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.

Colori dello scudo:
rosso
Oggetti dello stemma:
casa, motto, spiga d'orzo
Pezze onorevoli dello scudo:
sbarra
Attributi araldici:
accompagnato in capo, accompagnato in punta, caricato, impugnato

Gonfalone ridisegnato


Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


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Profilo Araldico


“Drappo di azzurro…”

Colori del gonfalone: azzurro

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Regio Decreto (RD)
    concessione
    21 Marzo 1897

    RRLLPP 29 maggio 1898