Comune di Cartosio – (AL)
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Info
- Codice Catastale: B847
- Codice Istat: 6036
- CAP: 15015
- Numero abitanti: 817
- Nome abitanti: cartosiani
- Altitudine: 230
- Superficie: 16.66
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 49.9
- Comuni confinanti:
Castelletto d'Erro, Cavatore, Malvicino, Melazzo, Montechiaro d'Acqui, Pareto, Ponzone.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Cartosio fu a lungo un feudo dei vescovi-conti di Acqui, del quale vennero confermati da Enrico III nel 1052, assieme a Melazzo, Castelnuovo Bormida, Bistagno, Terzo, Alice, Strevi, Cassine, Gamalero, Cavatore, Foro, Grognardo e sulle terre di San Vigilio. I presuli mantennero il dominio fin verso la fine del XIV secolo.
Nel 1382 Amedeo VI di Savoia investì Antonio Asinari e i figli di un vasto feudo comprendente Belangero, Moasca, San Marzano, Candii, Vesime, San Giorgio, Mombaldone, Montechiaro, Cartosio e Malvicino “con i loro castelli, ville, uomini e loro territori”.
Lo stemma attuale del Comune (concesso con D.P.R. del 17 maggio 1983) è una raffigurazione allegorica della fertilità del territorio ma richiama anche gli emblemi degli antichi feudatari; gli Asinari avevano come arme propria “Di rosso al toro d’oro volto in profilo a destra, nascente dalla campagna di verde seminata di pannocchie di granturco d’oro, fogliate d’argento, accompagnato in capo dal grappolo d’uva d’oro fogliato di due pampini di verde, a destra, e dalla torre d’argento murata di nero, a sinistra”.. Argento e rosso sono anche i colori di Acqui.
Oltre al loro stemma la torre quadra richiama anche quello effettivamente esistente in paese, ultimo avanzi del castello che gli Asinari costruirono nel XVII secolo: “in essa piazza e vicino all’angolo del nord-ovest si innalza una gran torre quadrata, minata nella sommità, che non tralascia però di essere ancora di ben quaranta piedi, sussistono in essa tre volti” (Roffredo).
Nota di Massimo Ghirardi
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Giovanni Giovinazzo
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di rosso al toro d’oro volto in profilo a destra, nascente dalla campagna di verde seminata di pannocchie di granturco d’oro, fogliate d’argento, accompagnato in capo dal grappolo d’uva d’oro fogliato di due pampini di verde, a destra, e dalla torre d’argento murata di nero, a sinistra”.
D.P.R. 17 maggio 1983
SMALTI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune