Città di Cantù – (CO)
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Info
- Codice Catastale: B639
- Codice Istat: 13041
- CAP: 22063
- Numero abitanti: 39540
- Nome abitanti: canturini
- Altitudine: 369
- Superficie: 23.18
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 11.4
- Comuni confinanti:
Alzate Brianza, Brenna, Capiago Intimiano, Carimate, Cermenate, Cucciago, Figino Serenza, Mariano Comense, Orsenigo, Senna Comasco, Vertemate con Minoprio
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
La località si chiamava Canturio fino al XV secolo, forse dal nome della tribù celto-insubrica dei Canturigi, e il centro dominante era Galliano. Nel corso del ‘500 CANTÙ divenne centro di un vasto comprensorio. Sull’origine del toponimo è però ancora aperto il dibattito: secondo alcuni studiosi esso potrebbe derivare dalla voce “cantores” (cantori) che potrebbe essere sia il cognome di una famiglia locale o aver designato alcune proprietà dei “cantòri” di una chiesa importante; altri ancora non escludono invece, che il nome abbia origine dal latino “canthus” (estremo angolo, cantuccio di terreno).
Lo stemma è stato formalmente riconosciuto con Decreto del Capo del Governo Benito Mussolini del 6 novembre 1928, ma era in uso da almeno un secolo, nel decreto si blasona: “D’argento, alla torre quadrata, al naturale, merlata di due alla guelfa, aperta del campo, murata di nero, disposta a destra dello scudo, sopra una pianura di verde e sinistrata da un mastino rampante al naturale, collarinato d’argento; capo d’oro, all’aquila dal volo spiegato, di nero”.
La figura del cane “collarinato” (cioè munito di collare) è presente già nei due celebri stemmari tardo-gotici lombardi: il Trivulziano e il Cremosano. Ripropone, attraverso una composizione “parlante” la para-etimologia popolare dell’origine di CANTURIO dalla fusione delle parole “canis” e “turris”. La figura del cane evoca la “fedeltà” degli abitanti all’autorità costituita, ma anche il carattere forte e battagliero.
Con Decreto del Presidente della Repubblica del 24 gennaio 1972 al Comune di Cantù è stato conferito il titolo di “città”. Nel 1979, con ulteriore decreto del Presidente della Repubblica (23 aprile), è stato concesso anche il nuovo gonfalone, di panno verde.
È gemellato col comune francese di Villefranche-sur-Saône.
Nota di Massimo Ghirardi e Bruno Fracasso
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italialiani. UTET, Torino 1997.
Genovese C. STEMMI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI COMO. La relazione storiografica e le rispettive regole araldiche. Como, 2007.
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Filippo Leonardi
Disegnato da: Carletto Genovese
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“D’argento, alla torre quadrata, al naturale, merlata di due alla guelfa, aperta del campo, murata di nero, disposta a destra dello scudo, sopra una pianura di verde e sinistrata da un
mastino rampante al naturale, collarinato d’argento; capo d’oro, all’aquila dal volo
spiegato, di nero”.
D.C.G. 6 novembre 1928
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma della Città disegnato da Massimo Ghirardi

GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di verde…”
D.P.R. 23 aprile 1979
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune