Comune di Canicattini Bagni – (SR)

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Info
  • Codice Catastale: B603
  • Codice Istat: 89005
  • CAP: 96010
  • Numero abitanti: 7355
  • Nome abitanti: canicattinesi
  • Altitudine: 362
  • Superficie: 15.11
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 23.1
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Già feudo e casale duecentesco dei Capichio o Capizzi, la baronia di Canicattini era passata in possesso di Perruccio Daniele per l’investitura da lui presa a Palermo il 12 luglio 1453. Tuttavia, bisogna aspettare la seconda metà del Seicento, quando l’VIII Barone Mario Daniele Partexano, rifondando il casale, consentì la trasformazione del feudo in “terra” con il nome di Bagni Canicattini. Poichè possedeva detto casale, Mario Daniele diventò I° marchese di Bagni (denominazione quest’ultima che esisteva già dal sec. XVI e che derivava dal feudo omonimo).

In seguito chiese ed ottenne il permesso ufficiale, cioè regio, di valorizzare il suo vasto feudo con l’onere di fabbricare al fine di favorire un maggiore afflusso di abitanti, di agricoltori e coloni. La “Licentia Populandi”, come si diceva allora il Regio permesso, venne concessa in data 21 Luglio 1682. Dato atto che questo ramo dei Daniele fu fondatore di Canicattini Bagni, la comune opinione, ormai centenaria, dei cittadini canicattinesi ritiene che lo stemma del Comune coincida con quello della nobile famiglia. Infatti, molte sono le riproduzioni più o meno aderenti al modello, che circolano in gagliardetti, scudi di bronzo e stendardi.

Tratto dal sito ufficiale del Comune di Canicattini Bagni.

Il toponimo deriva dall’arabo “handaq at-tin” (fossato di fango). La specificazione “Bagni” ricorda il nome del feudo del Marchese Mario Danieli, sul quale è stato fondato il paese.

I comuni confinanti sono: Noto, Siracusa.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro all’agnello d’argento, con la testa rivoltata, tenente stretta tra i due arti anteriori l’asta d’oro, posta in sbarra, munita del gagliardetto bifido, posto in banda, di rosso, caricato dalla croce d’argento, l’agnello fermo sostenuto dalla fascia in filetto di rosso

NOTE

Scudo medioevale con sfondo azzurro, trangla (fascia, striscia orizzontale che simboleggia il cingolo d’oro portato intorno ai fianchi dagli antichi soldati per reggere la spada) inferiore rossa su cui posa un agnello pasquale colore argento con la testa rivolta e reggente tra piede e gamba destra l’estremità inferiore o calciolo di uno stendardo bifido e svolazzante, di rosso alla croce bianca piana sopra asta d’oro, che discende diagonalmente. L’asta reggibandiera passa davanti il corpo dell’animale per ragioni di logica e di statica

ALTRE IMMAGINI

Questo stemma è quello di forma più classica ormai abbandonato dal Comune dopo aver adottato quello presente sul sito ufficiale.

BLASONATURA

“Drappo di velluto rosso, orlato d’oro, caricato dallo stemma sopra descritto, ricamato a colori, con l’iscrizione centrata, composta in tutte lettere latine d’oro: “COMUNE DI CANICATTINI BAGNI”
Parti in metallo e cordoni saranno dorati. L’asta verticale sarà cimata da uno scudo d’arma e ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali e frangiati d’oro”

COLORI
ALTRE IMMAGINI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    20 Gennaio 1998

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