Comune di Campomarino – (CB)
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Info
- Codice Catastale: B550
- Codice Istat: 70010
- CAP: 86042
- Numero abitanti: 7208
- Nome abitanti: campomarinesi
- Altitudine: 52
- Superficie: 76.26
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 66.9
- Comuni confinanti:
Chieuti (FG), Guglionesi, Portocannone, San Martino in Pensilis, Termoli
- Santo Patrono: santa Cristina
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Campomarino (Këmarini in albanese arbëreshe) della costa adriatica del Molise; è uno dei quattro comuni molisani di tradizione arbëreshë, insieme a Portocannone, Ururi e Montecilfone.
Il territorio comunale forma ormai un unico tessuto urbano con la città di Termoli, una delle principali località turistiche della costa molisana, al confine con la Puglia e ospita diverse strutture operanti nel campo del turismo balneare.
Fondazione antichissima sembra esistente del XIX secolo a.C., secondo alcuni il territorio di Campomarino, o gran parte di esso, coincide con l’antica città di Cliternia Frentana, città della tribù dei frentani, divenuta poi fiorente città romana, florida e vivace dal periodo repubblicano fino a tutto il periodo imperiale.
Distrutta più volte durante le invasioni barbariche, in particolare da quella dei Goti, venne sempre ricostruita e divenne un centro di notevole importanza durante il regno dei Longobardi e dei Normanni. All’inizio del periodo angioino, il paese apparteneva al feudo della famiglia d’Alneto. Nel XV secolo, passò sotto il dominio dei Monforte per essere successivamente donato da Cola di Monforte alla Corte Regia.
Con la progressiva conquista degli Ottomani della penisola balcanica la popolazione cristiana, serba croata e albanese, emigrò sulla prospiciente costa della penisola italiana, favorita dai feudatari locali che intendevano ripopolare i loro feudi: numerosi furono coloro che si stabilirono nel feudo di Campomarino e ricostruirono l’abitato devastato dal tremendo terremoto del 1456.
Dal 1461 al 1470, Giorgio Castriota detto “Skanderbeg”, principe di Krujia (Croia, in Albania), eroe albanese inviò un corpo di spedizione di circa 5.000 albanesi guidati dal nipote Coiro Stresio in aiuto a Ferrante I d’Aragona nella lotta contro Giovanni d’Angiò. Il 18 agosto del 1461 Coiro Stresio sconfisse le truppe angioine guidate dal Piccinino nella battaglia del Lago di Sangue, presso Celle di San Vito (Foggia).
Per i servizi resi, furono concessi al principe Scanderbeg diritti feudali sul Monte Gargano a San Giovanni Rotondo e a Trani, mentre ai reduci albanesi e alle loro famiglie venne concesso di stabilirsi nei territori del Regno. I coloni albanesi rifondarono diversi territori convivendo pacificamente con la popolazione locale.
A Campomarino, dopo vari governi, compreso quello del conte Manelfrido, dal 1503 il potere passò alla famiglia Di Sangro, la quale mantenne il titolo e il potere fino all’abolizione del feudalesimo.
Il Comune descrive il proprio stemma e gonfalone come: “… uno scudo partito: il primo di verde alla torre sormontata da un’aquila; il secondo di rosso, alla quercia che sovrasta il mare d’azzurro, ondoso d’argento. Il gonfalone è un drappo tagliato di rosso e di azzurro”.
Ma nella realtà il primo campo è spesso rappresentato in oro.
La seconda parte è quella propriamente “parlante” dello stemma, mostrando un albero di quercia, allusivo al “campo” e il mare; nella prima parte l’aquila è un richiamo alle origini albanesi del centro e la torre al territorio feudale e all’autonomia.
Campomarino è gemellata con la dalmata Cattaro (Kotor) in Montenegro.
Nota di Massimo Ghirardi
Bibliografia:
Statuto del Comune di Campomarino, art. 2,
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Anna Bertola
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
Stemma come da blasone contenuto nello statuto comunale.

LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune