Comune di Campi Bisenzio – (FI)

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Info
  • Codice Catastale: B507
  • Codice Istat: 48006
  • CAP: 50013
  • Numero abitanti: 43901
  • Nome abitanti: campigiani
  • Altitudine: 38
  • Superficie: 28.62
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 15.5
  • Comuni confinanti:

    Calenzano, Firenze, Poggio a Caiano, Prato, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Lo Statuto del Capitano del Popolo del 1322-25 menziona la Lega dei plebati di Campi e Sesto, che già nel decennio successivo troviamo suddivisa in due unità separate. Eretta a sede di Podesteria agli inizi del XV secolo, a Campi erano soggette la Lega di Calenzano e i Comuni di Signa e Montemurlo. La Podesteria era a sua volta sottoposta alla giurisdizione criminale del Vicariato di Scarperia.

L’insegna di Campi, della quale si hanno chiare attestazioni fin dal XV secolo, è costituita da un levriero rampante d’argento in campo rosso, che a volte si trova rivoltato, figura palante che per assonanza della parola cane col toponimo fa scattare in latino un gioco di parole richiamando il nome della località: canis > Chanpis, nella grafia medievale. Tale insegna è ben riconoscibile nel primo quarto di uno degli stemmi civici allineati nella loggia del palazzo vicariale di Scarperia, che tuttavia l’iscrizione del cartiglio assegna – per un evidente maldestro errore in fase di restauro – alla «Potesteria di Carmign[ano]».

Il Priorista Chiari, forse a causa dell’errata interpretazione di un esemplare poco leggibile, assegna invece come simbolo della Podesteria di Campi un toro furioso di rosso, discordanza favorita dalla possibile allusione del bovino col lavoro nei campi, anche se in questo caso un bue sarebbe stato più appropriato di un toro. Si tratta comunque di un caso spurio, il levriero è sempre stato alzato da Campi come propria insegna, e lo è tuttora.

Le Riforme leopoldine del 1774 assegnarono alla Comunità di Campi tutto il vasto territorio in precedenza soggetto alla Podesteria, comprendente – oltre alla Lega del capoluogo – quella di Calenzano e i Comuni rurali di Signa e Montemurlo con i loro territori. Nel 1808 il governo francese, cui a quel tempo era soggetta la Toscana, volendo ripartizioni amministrative più ristrette, distaccò da Campi i territori precedentemente aggregati, dando luogo a una Mairie che comprendeva il solo territorio della ex Lega. La successiva restaurazione del Granducato non modificò questo stato di fatto.

Anche dopo l’Unità d’Italia Campi continuò ad usare il tradizionale stemma parlante «di rosso, al levriero rampante d’argento, collarinato d’azzurro», così com’è definito dallo Statuto comunale (art. 3, punto 6). Nel 1865 venne inoltre aggiunto alla denominazione ufficiale il determinativo “Bisenzio”, come distinzione da altre località omonime esistenti nel Regno d’Italia.

 

(Nota di Michele Turchi)

 

Bibliografia:

– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46.

– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864.

– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985.

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

”Di rosso, al levriero rampante d’argento, collarinato d’azzurro”.

ATTRIBUTI
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BLASONATURA

“Drappo di bianco…”

COLORI
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Il gonfalone precedente

“Drappo di rosso, caricato dello stemma sopradescritto, con la scritta d’oro Comune Campi Bisenzio” su due righe in capo e in punta”.

Gonfalone precedente ridisegnato

BLASONATURA

“drappo di bianco…

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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    12 Settembre 2022

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