Comune di Calenzano – (FI)
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Info
- Codice Catastale: B406
- Codice Istat: 48005
- CAP: 50041
- Numero abitanti: 16462
- Nome abitanti: calenzanesi
- Altitudine: 108
- Superficie: 76.87
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 19.1
- Comuni confinanti:
Barberino di Mugello, Campi Bisenzio, Prato, San Pietro a Sieve, Sesto Fiorentino, Vaglia, Vaiano.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Posto nella valle del torrente Marina, lungo una direttrice cruciale per il collegamento con il Mugello in uso fin dall’epoca Romana, il Castelvecchio di Calenzano fu nel Medioevo al centro di uno dei feudi dei conti Guidi, dai quali passò in potere di varie famiglie magnatizie del contado fiorentino. Riedificato e più solidamente munito con deliberazione del Comune fiorentino nel 1352, il castello fu in grado di resistere a successivi rinnovati attacchi.
Entrato stabilmente nell’orbita fiorentina, fu sede di una Lega di contado, in seguito aggregata alla podesteria di Campi. Con le riforme leopoldine del 1774 i popoli della Lega di Calenzano vennero assorbiti dalla Comunità di Campi, dalla quale venne nuovamente distaccato nel 1808 per deliberazione del governo francese, mantenendo l’autonomia anche dopo la restaurazione.
Il toponimo deriva dal nome personale latino “Calentius”, con il suffisso prediale uscente in –anus.
Un sigillo riferibile al XV secolo presenta una insegna troncata, con tre uccellini nella prima partizione (identificabili in calenzuoli parlanti) e un bandato nella parte inferiore; in alto, il Capo d’Angiò. Simile conformazione mostra l’esemplare affrescato nel Palazzo dei Vicari di Scarperia, accompagnato dalle insegne di Santa Maria a Carraia (una ruota parlante) e San Severo a Legri (una colomba, attributo del santo titolare).
Del tutto diversa l’insegna concordemente riferita a Calenzano dai blasonari di epoca granducale, che mostra un leone d’argento in campo rosso, attraversato da una banda azzurra. Leone che secondo Passerini «rammenta il dominio che ebbero di questo luogo i celebri conti Guidi»; più verosimilmente si tratta di un richiamo al Marzocco fiorentino.
Lo stemma in uso, che una prima versione (riconosciuta con Decreto del Capo del Governo in data 9 luglio 1931) mostrava privo della banda, differisce nello smalto del leone (d’oro anziché d’argento) e per l’aggiunta di un piccolo giglio d’oro nel cantone destro del capo.
Nota a cura di Michele Turchi
Bibliografia
– Biblioteca Moreniana, Firenze, fondo Moreni, 175 (D.M. Manni, Sigilli inediti).
– E. Repetti, Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana, Firenze 1833-46, vol. I.
– L. Passerini, Le armi dei Municipj Toscani, Firenze 1864.
– G.P. Pagnini, Stemmi e gonfaloni della Toscana, in La Toscana e i suoi Comuni. Storia territorio popolazione e gonfaloni delle libere Comunità Toscane, Firenze 1985.
– Gli stemmi dei Comuni toscani al 1860, a cura di G.P. Pagnini, Firenze 1991.
STEMMA RIDISEGNATO

Fonte: Michele Turchi
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di rosso, al leone d’oro, attraversato dalla banda abbassata e diminuita, di azzurro, accompagnato nel canton destro del capo dal giglio sbocciato, a guisa del giglio di Firenze, d’oro. Ornamenti esteriori da Comune”.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro…”
COLORI
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
Il decreto è stato sostituito dal DPR del 3 febbraio 1998