Città di Caiazzo – (CE)

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Info
  • Codice Catastale: B362
  • Codice Istat: 61009
  • CAP: 81013
  • Numero abitanti: 5822
  • Nome abitanti: caiatini
  • Altitudine: 200
  • Superficie: 36.92
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 17.3
  • Comuni confinanti:

    Alvignano, Piana di Monteverna, Ruviano, Castel Campagnano, Castel di Sasso.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Secondo un’antica leggenda, Caiazzo fu fondata, col nome di Caiatia, dalla ninfa Calata, amata da Volturno, giunta in questo luogo per sfuggire all’ira del padre Tifata, che non approvava la relazione con la divinità fluviale. Storicamente è probabile che la località di Caiatia sia stata fondata dagli Osci tra il IX e l’VIII secolo a.C., come pare confermato dai resti di alcuni tratti delle mura pelasgiche; il nome deriverebbe dal prelatino “cala” (roccia).
Fu occupata dagli Etruschi nel 93 a.C., i quali vennero a loro volta scacciati dai Sanniti nel 322 a.C., in seguito si schierò dapprima contro i Romani divenendone poi alleata, e fu da loro poi elevata a Municipio.
Nel IX secolo i Longobardi vi edificarono il castello e la città diviene sede vescovile, sul governo del territorio successero loro i Normanni quindi gli Svevi. In seguito, il dominio passò alla dinastia angioina (ai quali alcuni fanno risalire i gigli d’oro in campo azzurro dello stemma) e successivamente a quella aragonese, a cui appartenne il re Alfonso che donò il Castello alla favorita Lucrezia d’Alagno.

Lo stemma della città si rappresenta solitamente entro un complesso scudo modanato, del tipo noto come “ad orecchioni” o a “cartoccio”. L’elemento principale è lo scudo “D’azzurro alla croce cucita di rosso accantonata da quattro gigli d’oro” che si completa, come recita lo Statuto del Comune con «… sopra una corona reale e, sotto di essa, il motto TA-PRO e due mani congiunte. Il tutto rappresenta un rebus che rivela “Coronata Pro Fede» (la città è coronata, cioè indipendente, grazie alla Fede). Oppure come sostengono alcuni commentatori1 «… il senso del motto si comprende tenendo conto della corona e delle mani congiunte, di cui la prima indica il premio della fedeltà, rappresentata dalle seconde: “Coronate pro Fide”». Sul sito istituzionale del Comune viene riportata anche una differente interpretazione, secondo la quale la sigla starebbe probabilmente a «… significare TANGENDO PRODEUNT ossia toccando(si) avanzano» col significato di “l’unità permette di progredire”, la sigla sarebbe stata aggiunta in epoca aragonese.

Secondo la leggenda lo stemma sarebbe stato donato al paese dal conte normanno Rainulfo, che partecipò alla prima Crociata con molti Caiatini, dalla quale riportò le insegne personali adottate in guerra, che divennero quelle del Comune.

(1): http://caiazzo.com.br/p_storia.html


Nota di Massimo Ghirardi e di Giovanni Giovinazzo

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro alla croce cucita di rosso accantonata da quattro gigli d’oro”

ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI

Variante aulica precedente a quella in uso

Versione sannitica

Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo partito di rosso e di azzurro…”

COLORI
PARTIZIONI
partito
ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

Disegnato da: Massimo Ghirardi

ALTRE IMMAGINI
Nessun'altra immagine presente nel database

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
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