Comune di Cadelbosco di Sopra – (RE)

Informazioni

  • Codice Catastale: B328
  • Codice Istat: 35008
  • CAP: 42023
  • Numero abitanti: 10542
  • Nome abitanti: cadelboschesi
  • Altitudine: 33
  • Superficie: 44.22
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 9.3

Storia dello stemma e del comune

Il Comune è probabilmente stato fondato intorno al X secolo in una zona pianeggiante col nome di VICO ZOARO del quale, nel 1215, risulta un castello di proprietà di Gherardo dal Bosco, dal quale deriva il nome attuale: nel 1350 compare infatti come DOMUS DE BOSCO.
Nel 1400 la popolazione è suddivisa in diversi centri, detti “Ville” dei quali i principali sono BOSCOSOPRA (a monte, attuale sede comunale), BOSCOSOTTO (a valle), ARGINE e SETA, nonché la località di Zurco.

Con Decreto del Governatore delle ex Province Estensi, Carlo Farini, del 4 dicembre 1859 viene istituito il Comune di CADELBOSCO SOPRA, con le “ville” (frazioni) di CADELBOSCO SOTTO, VILLA ARGINE e VILLA SETA.

Lo stemma si può definire “parlante” e si considera “partito (1): nel primo [del partito] troncato d’argento e di rosso, alla casa attraversante la troncatura, movente dal fianco destro, vista in prospettiva con la facciata volta a sinistra; la casa è d’oro nel primo campo, tegolata di rosso con fumaiolo d’oro coperto di rosso, finestrata di nero; in raffigurazione naturalistica nel secondo campo, finestrata e chiusa di nero, fondata sopra un terreno arido al naturale; nel secondo [del partito] troncato di rosso e d’argento, a tre fusti d’albero tagliati, scamozzati e poderosi, posti uno accanto all’altro, moventi dalla punta ed attraversanti la troncatura dall’uno all’altro. Ornamenti Esteriori di Comune.” (2)

I “tronchi” d’albero nelle rappresentazioni correnti sono stilizzati al punto da apparire come pioppi cipressini, e comunque alludono al “Bosco” del toponimo.

La località di Zurco godeva nella regione di una certa notorietà per il dialetto particolare che parlato dai residenti, il quale presenta curiose (quanto vaghe) assonanze con la lingua ungherese, gli stessi abitanti venivano definiti popolarmente “Magiari”. Secondo la tradizione sarebbero i discendenti dei “dragoni” ungheresi fuggiti dal servizio del Duca di Modena e qui rifugiati alla metà del XIX secolo.

(1) Tecnicamente è interpretato come un partito e non come un inquartato “d’argento e di rosso” giacché sul prima campo è caricata una figura di casa, mentre nel secondo i tronchi sono “dell’uno all’altro” (cioè passano da rossi in campo argento ad argento in campo rosso), sono quindi “concettualmente” diversi dal punto di vista grafico e sarebbe difficile blasonare le figure altrimenti.

(2) Blasone di Marco Foppoli (vedi Bibliografia)

Note di Massimo Ghirardi
Si ringrazia Ermes Bertani per la collaborazione

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“Partito: nel primo troncato d’argento e di rosso, alla casa attraversante la troncatura, movente dal fianco destro, vista in prospettiva con la facciata volta a sinistra; la casa è d’oro nel primo campo, tegolata di rosso con fumaiolo d’oro coperto di rosso, finestrata di nero; in raffigurazione naturalistica nel secondo campo, finestrata e chiusa di nero, fondata sopra un terreno arido al naturale; nel secondo troncato di rosso e d’argento, a tre fusti d’albero tagliati, scamozzati e poderosi, posti uno accanto all’altro, moventi dalla punta ed attraversanti la troncatura dall’uno all’altro. Ornamenti Esteriori di Comune.”

Blasonatura di Marco Foppoli

Colori dello scudo:
argento, rosso

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di rosso e di bianco…”

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune