Comune di Bucine – (AR)

no comune

Informazioni

  • Codice Catastale: B243
  • Codice Istat: 51005
  • CAP: 52021
  • Numero abitanti: 10194
  • Nome abitanti: bucinesi
  • Altitudine: 207
  • Superficie: 131.11
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 29.5

Storia dello stemma e del comune

Nel XII secolo esercitavano il loro predominio su Bucine e sulla maggior parte della valle i conti Guidi di Modigliana, fino a quando un membro di quella famiglia, Guido di Tegrimo, pose gli abitanti del borgo sotto la giurisdizione di Arezzo nominandone podestà e visconte Orlando degli Albergotti (1255). Passata poi sotto la signoria di Pier Saccone di Pietramala, e da questi venduta nel 1322 a Guido Alberto dei conti Guidi di Modigliana, Bucine, insieme a Galatrona, Cennina e altri centri minori, nel 1335 entrò a far parte del contado di Firenze (l’annessione fu sancita dal trattato di Sarzana nel 1353). Nel 1646 il granduca Ferdinando II la cedette in feudo a Guido Vitelli; l’investitura fu poi rinnovata nel 1738 a favore di Niccolò Vitelli. Nel corso della lotta di Liberazione, la popolazione del comune subì da parte dei nazifascisti numerose rappresaglie, che provocarono più di un centinaio di vittime.

In passato l’attività economica di Bucine era incentrata essenzialmente sull’agricoltura: cereali, viti e olivi erano le colture tradizionali sin dal Medioevo, alle quali si aggiunse quella del gelso: la bachicoltura aumentava l’attività di alcune filande. Un’altra importante risorsa era costituita dall’allevamento del bestiame, particolarmente suino e bovino. Dalla natura del terreno traeva origine l’unica industria della zona, che consisteva nella produzione di terraglie. Oggi l’economia del comune è ancora in parte agricola (cereali, vino, olio, barbabietola da zucchero, tabacco, foraggi ed erica) e silvicola (legname, ghiande e castagne); le zone montuose e collinari, ricche di boschi e di pascoli naturali, permettono l’allevamento di numeroso bestiame (soprattutto suini e ovini). Gli impianti industriali e le diverse aziende artigianali che operano nel settore delle calzature, delle confezioni e soprattutto in quello del vetro e nella produzione e lavorazione del tabacco hanno contenuto l’esodo rurale.

L’origine del toponimo è oscura. Alcuni studiosi hanno ipotizzato, più o meno arditamente, una connessione con qualche vocabolo onomatopeico derivante dallo scorrere delle acque o dal suono delle trombe.

I comuni confinanti sono: Pergine Valdarno, Civitella in Val di Chiana, Monte San Savino, Montevarchi, Rapolano Terme, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti.

Gemellaggi: Samuel (Portogallo), Bakou (Camerun), Yraifia (Sahara Occidentale), Stary Poddvorov (Repubblica Ceca), Lassee (Austria), Bievre (Belgio), Lefkara (Cipro), Holmegaard (Danimarca), Kannus (Finlandia), Polva (Estonia), Cissé (Francia), Noiseau (Francia), Hepstedt (Germania), Kolindros (Grecia), Cashel (Irlanda), Troisvierges (Lussemburgo), Esch (Paesi Bassi), Strzyzow (Polonia), Desborough (Regno Unito), Medzev (Slovacchia), Moravce (Slovenia), Ocaña (Spagna), Ockelbo (Svezia), Nagycenk (Ungheria).

Stemma Ridisegnato


Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini



Profilo araldico


“Di argento, al leone tenente con la branca sinistra anteriore una cornucopia vuota d’oro, poggiante sulla zampa destra posteriore. Ornamenti esteriori da Comune”.

D.P.R. 16 agosto 1952

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Gonfalone Ufficiale


Profilo Araldico


“Drappo partito di bianco e di giallo riccamente ornato di ricami d’argento, caricato dello stemma sopra descritto con l’iscrizione centrata in argento: Comune di Bucine”.

Note


Il gonfalone in uso differisce da quello concesso

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune

    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    16 Agosto 1952