Comune di Brive-la-Gaillarde – (19)

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Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Brive-la-Gaillarde (Briva-la-Calharda in occitano limosino) è una città del Dipartimento del Corrèze, nella Regione del Limousin, seconda per ampiezza nella regione dopo Limoges.

È sorta attorno ad un ponte (“briua” in celtico) sul Corrèze, sulla via ce da Lione portava a Bordeaux. Cristianizzata nel V secolo dall’apostolato di san Martino “lo Spagnolo” (martirizzato nel 407 a Brive e detto anche S. Martino di Brive).

Nell’XI secolo la città era governata dal vescovo-conte di Limoges e in co-signoria dai visconti di Comborn e di Turenne, i baroni di Comborn esercitavano la giustizia (tutti per conto del vescovo); la città aveva una modesta cerchia di mura (quella che oggi corrisponde al “cœur historique” attuale della città).

Nel 1183 però i vis-conti tentarono invano di conquistare la città e creare una signoria laica.

Emancipatasi dal potere vescovile nel XIII secolo ottenne da Luigi VIII un governo di tipo consolare nel 1225. Nel 1341 i quattro consoli di Brive intrapresero, per ordine del re, la costruzione di possenti mura urbane, la cui ampiezza e imponenza guadagnarono alla città il soprannome di “Gaillarde” (da “galia”: forza, traducibile nell’italiano “Gagliarda”), che verrà adottato formalmente solo nel 1919.

La città ebbe un impulso formidabile con l’arrivo della ferrovia nel 1860, della quale divenne un importante nodo tecnico e commerciale. La ferrovia fece anche del territorio un importante centro cerealicolo e di coltivazioni orticole (esclusa la vite, distrutta proprio nel XIX secolo dalla filossera).

Fu un importante centro della Resistenza e il 15 agosto 1944 si liberò dagli occupanti con le sole proprie forze, episodio che ha motivato la concessione della Croix de Guerre 1939-1945.

Lo stemma della città si blasona : « D’azur à neuf épis de blé d’or liés par trois en forme de fleurs de lys et posés 2 et 1 »

In italiano: “D’azzurro, a nove spighe di grano d’oro, legate a tre in forma di giglio e poste 2 e 1”.

Le spighe rappresentano la ricchezza, soprattutto agricola, della città; mentre la disposizione (che rassomiglia all’emblema reale) ricorda che la città scelse l’autorità del re di Francia contro il dispotismo dei « vice comites » del vescovo di Limoges.

Lo stemma è antico, anche se la sua forma è stata codificata solo con Deliberazione Comunale del 15 gennaio 1815. Solitamente accompagnato da due fronde di palma, rammentanti i numerosi assedi subiti, e dal motto « Briva Lemovicii Inferioris Caput » (Brive Capitale del Basso Limosino), lo scudo è timbrato a volte dalla corona di barone (dei Comborn), a volte dalla corona comitale, altre dalla corona civica.

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’azzurro, a nove spighe di grano d’oro, legate a tre in forma di giglio e poste 2 e 1”.

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