Comune di Bosco Marengo – (AL)

Informazioni

  • Codice Catastale: B071
  • Codice Istat: 6021
  • CAP: 15062
  • Numero abitanti: 2551
  • Nome abitanti: boschesi
  • Altitudine: 121
  • Superficie: 44.77
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 15.3

Storia dello stemma e del comune

Lo stemma del Comune di Bosco Marengo (il determinante Marengo è stato aggiunto con R.D. 12 febbraio 1863) mostra un albero, allusivo al toponimo, e si può blasonare: “d’argento, all’albero nodrito dalla campagna erbosa, il tutto al naturale”. È in uso da tempo, anche se non ha avuto formale approvazione da parte dello Stato. L’albero potrebbe essere un gelso, simbolico della diffusa attività di bachicoltura, prospera fino alla metà del XIX secolo anche se lo Statuto specifica che si tratta di un olmo.

Il toponimo deriva dalla voce tardo-latina “boscus” (bosco), mentre Marengo trarrebbe origine dal sostantivo latino “mare” con il suffisso aggettivale “-incus” con riferimento alla “Via Marinca”, presso la quale è sorto il paese, che collegava la zona alla costa ligure. L’insediamento nacque lungo la strada, come Media Silva (“a metà della selva”), probabilmente come statio lungo la strada Levata che allora era nota come via Aemilia Scauri.

I Longobardi trasformarono Bosco in un fortilizio a dominio della pianura, che oggi chiamiamo Fraschetta, allora completamente ricoperta da boschi.

Negli ultimi anni del I millennio, l’imperatore Ottone I concesse Bosco ad Aleramo, marchese di Monferrato. Da Anselmo III, nipote di un primo Anselmo figlio di Aleramo, nacque Ugo, primo marchese di Bosco e di Ponzone.

Nei secoli successivi il territorio fu aspramente conteso fra Alessandria e Genova, cui i marchesi dovettero ripetutamente giurare sottomissione. Il progressivo frazionamento dei beni feudali fra diverse linee dinastiche fu la principale causa della decadenza dei marchesi di Bosco e Ponzone.

Nel 1350 avvenne il definitivo passaggio sotto i Visconti di Milano.

Il 18 ottobre 1447 ebbe luogo un’epica battaglia in cui si scontrarono l’esercito francese e quello del ducato milanese condotto da Bartolomeo Colleoni. L’intervento dei boschesi favorì la vittoria di Colleoni, ricordato per i posteri su una lapide posta sulle mura del Castello Sforzesco di Milano sottolineando il valore e la fedeltà del popolo di Bosco.

Venuto a trovarsi al confine tra i territori di Milano, di Genova, del Monferrato e dei Savoia, divenne una fortezza, munita di mura, fossati, tre porte, dodici torrioni, dei quali ne rimane uno: l’attuale campanile della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Pantaleone, due castelli interni, Castelvecchio e Castelnuovo, e un terzo castello fuori le mura.

Nel 1504, il 17 di gennaio, vi nacque Antonio Michele Ghislieri che verrà eletto papa Pio V nel 1566 e che farà erigere il convento domenicano di Santa Croce e Tutti i Santi, con l’intenzione di dare origine a una nuova città, che inglobasse i centri di Bosco e Frugarolo, progettata da Ignazio Danti e, dopo di lui, proseguita da Martino Longhi “il Vecchio”.

Nel 1537, Carlo V, dando ascolto agli alessandrini che avevano timore che, in caso di assedio della città, il forte di Bosco poteva essere usato dagli assedianti, lo fece smantellare.

Nel 1642, il conte De Sirvela, comandante spagnolo della piazzaforte di Milano, diede ordine di demolirlo totalmente, rimasero solo i bastioni che si vedono ancora oggi.

Bosco passò ai Savoia nel 1713.

 

 

 

 

Nota di Massimo Ghirardi

 

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


Logo


Altre immagini




Profilo Araldico


Non ancora una blasonatura

Colori dello scudo:
argento

Gonfalone ridisegnato


Disegnato da: Bruno Fracasso

Gonfalone Ufficiale


Altre immagini


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Profilo Araldico


“Drappo partito di verde e di bianco…”

Colori del gonfalone: bianco, verde
Partizioni del gonfalone: partito

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune