Città di Bolzano –Bozen (BZ)
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Info
- Codice Catastale: A952
- Codice Istat: 21008
- CAP: 39100
- Numero abitanti: 104029
- Nome abitanti: bolzanini
- Altitudine: 262
- Superficie: 52.33
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 0.0
- Comuni confinanti:
Appiano sulla Strada del Vino, Cornedo all'Isarco, Laives, Nova Ponente, Renon, San Genesio Atesino, Terlano, Vadena.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Erede dell’antica PONS DRUSII, secondo la leggenda fondata da Druso alla confluenza del Tàlvera/Talfer con l’Isarco/Eisack, in una punta di terra chiusa a nord dal Monte Tondo, quasi certamente dove oggi è localizzato il sobborgo di GRIES. Secondo gli esperti il toponimo deriva dalla denominazione di una proprietà di tale Bandius o Bantius.
Data la posizione strategica diventa rapidamente una importante “statio” di controllo lungo la Via Claudia Augusta che conduce in Germania, attraverso il passo del Brennero.
Paolo Diacono nomina nella sua cronaca BAUZANUM che si vuole all’origine del attuale nome della città.
Nel 1004 l’Imperatore crea il Principato-Vescovile di Trento/Trient con giurisdizione sul Trentino e Sud Tirolo (nel 1091 si aggiunge la Pusteria/Pustertal): il principe-vescovo Ulderico di Trento istituisce un importante mercato a BAUZANO, destinando a questo scopo un ampio terreno dell’abbazia di Tegernsee, che sarà l’elemento di sviluppo della città.
I principi-vescovi gestiscono il potere per mezzo di feudatari o “avvocati” che, lentamente, si svincoleranno dal potere effettivo dei vescovi divenendo sempre più autonomi.
Nella zona emergono i conti di Castel Tirolo/Schloss Tirol (antico fortilizio presso Bolzano, costruito nel secolo XII dai conti di Venosta), feudatari di un ampio territorio che arriva a comprendere il feudo di Appiano/Eppan (da cui il titolo comitale), il Ducato di Carinzia/Karntern, la Boemia/ Böhmen e l’Engadina/Engadin.
Nel 1207 l’imperatore Corrado II “il Salico” crea il Principato-Vescovile di Brixen/Bressanone (già sede dell’antica Diocesi di Sabiona fondata nel VI secolo), distaccando da Trento la Contea di Bolzano, la Val Venosta (Vinschgau, già della Diocesi di Coira/Chur, in Svizzera), la Valle dell’Isarco (Eisacktal), la Valle dell’Inn (Inntal), la PUTRISSA (Pusteria/Pustertal) e VELDES (Bled, oggi in Slovenia).
Nel XIII i conti di Tirolo ,“avvocati” del principe-vescovo, si impadroniscono dei territori a loro affidati fino a formare quella che diviene la “Contea del Tirolo”. Nel 1277 Mainardo del Tirolo conquista BOLZANUM, rimasta fedele al principe-vescovo Heinrich, e ne distrugge le mura.
I conti del Tirolo si estingueranno nel 1363 con Margherita di Maultasch, lasciando i territori agli Asburgo/Absburg.
Giuseppe II, figlio di Maria Teresa d’Austria, decide di far coincidere i confini diocesani con quelli amministrativi: dal 1785 il Tirolo del Sud viene suddiviso: la maggior parte assegnata al vescovo di Bressanone/Brixen e una piccola porzione a quello di Coira/Chur.
Nel 1803 viene abolito l’istituto amministrativo del Principato-Vescovile (il titolo viene mantenuto dai vescovi di Trento e Bressanone onorificamente) e nel 1805 Il Südtirol è unito al regno della Baviera di Massimiliano I Wittelsbach.
Nel 1809 entra a far parte del Regno Napoleonico d’Italia (che, per primo, istituisce il Dipartimento dell’Alto Adige).
Alla fine della I Guerra Mondiale, nel 1919, con il trattato di Saint Germain, il Südtirol/Tirolo del Sud viene annesso al Regno d’Italia che ne sancisce la denominazione italiana di Alto-Adige e istituisce la Provincia di Bolzano; sostenendo, parallelamente, una forte immigrazione di popolazione italiana (che, in numero minore, era da sempre presente nella storia della città e vissuta in armonia con le altre comunità linguistiche).
Negli anni ’30 del XX secolo Mussolini impone una seconda forzata “italianizzazione” dell’Alto-Adige e procede ad una “traduzione” toponomastica, sostenuta dal glottologo Ettore Tolomei, talvolta con esiti (involontariamente) grotteschi.
Nel 1933 il Governo Italiano e quello Tedesco si accordarono per favorire il trasferimento della popolazione tedesca nei nuovi territori acquisiti dal Nazismo: Galicien (Galizia), Boemia (Böhmen), Svezia; opzione che viene accettata da pochi.
Dopo l’8 settembre 1943, data dell’armistizio tra Italia e USA, la città di Bozen e il suo territorio vengono aggregati al Distretto (“Gau”) dell’Alpenvorland (“Zona Prealpina”), governato dal Gauleiter (“governatore”) di Innsbruck.
Nel 1948 la Provincia di Bolzano (con quella di Trento) ottiene lo statuto di Autonomia, rinnovato nel 1972, che riconosce le tre lingue principali: tedesco, italiano e ladino (i membri dei Consigli delle Provincie Autonome di Trento e di Bolzano formano, insieme, il Consiglio Regionale della Regione Trentino-Alto Adige/ Südtirol).
Nel 1964 viene istituita la Diocesi di Bolzano-Bressanone: erede del Principato-vescovile di Bressanone/Brixen; il territorio coincide con i confini della Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen, il capoluogo diventa sede vescovile (la collegiata di Santa Maria Assunta, del 1291 ma fondata nel V secolo, viene eretta a cattedrale) e acquisisce i territori entro i confini regionali ancora della Diocesi di Coira/Chur.
Nel 1973 il vescovo Joseph Gargitter trasferisce anche la residenza vescovile a Bolzano/Bozen.
Lo stemma cittadino, secondo l’uso locale, è composto del solo scudo: “D’argento alla fascia di rosso caricata di una stella a sei punte d’oro” deriva, con ogni probabilità dall’arme d’Austria (come “brisura”, ovvero variazione, dello scudo “di rosso alla fascia d’argento”); fu concesso dal Duca Leopoldo d’Austria con Decreto del 24 luglio 1381. La figura della stella è un richiamo anche al patrono della Diocesi, san Cassiano, il cui inno popolare inizia coi versi: “O stella della nostra terra, San Cassiano, devoti t´invochiamo: risplenda la tua luce su valli e città”.
Dal 1931, durante la dittatura fascista la stella venne modificata con cinque punte; la forma storica fu ripristinata solo nel 1968.
Precedentemente la città, analogamente a molte altre importanti città dell’Impero, usava un sigillo con una porta di città con la figura di un vescovo (antico riferimento al principe-vescovo tridentino o brissinese).
GRIES
Dal 1923 il territorio del soppresso Comune di Gries è parte di quello urbano di Bolzano, esso aveva un suo stemma fin dal 1539 composto da un crescente di luna e una stella, probabile derivazione dallo stemma dei signori di Appiano/Eppan, che fondarono l’abbazia benedettina di Gries.
Nota di Massimo Ghirardi
Si ringraziano Martin Axel Lugger e Andreas Kerschbaumer per la preziosa collaborazione.
[Vedi anche Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen]
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA Utet, Torino 1997 (prima edizione 1990).
Provincia Autonoma di Bolzano-Altoadige, MANUALE DELL’ALTO ADIGE, Giunta Provinciale, Bolzano 2004.
Prünster (H.), DIE WAPPEN DER GEMEINDEN SÜDTIROLS. Etschlandbücher, Veröffentlichungen des Landesverbandes für Heimatpflege in Südtirol, Band 7, Bolzano 1972.
Tolomei (Ettore), PRONTUARIO DEI NOMI LOCALI DELL’ALTO ADIGE. Istituto di Studi per l’Alto Adige, Roma 1935.
STEMMA RIDISEGNATO

Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Stella d’oro a sei punte doppiata su una fascia mediana rossa e con lo sfondo argentato riportato in uno scudo (d’argento alla fascia di rosso caricata di una stella d’oro a sei punte)”.
SMALTI
ALTRE IMMAGINI
Disegno delle armi precedenti della Città di Bolzano, si noti la forma dello scudo
e la stella a cinque punte anziché sei come attualmente.
D.C.G. del 9 luglio 1931

GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo partito di bianco e di rosso…”
ALTRE IMMAGINI
BANDIERA RIDISEGNATA

BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo troncato di bianco e di rosso caricato al centro dello stemma comunale…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune
Città dell’impero asburgico dal 1268 su decreto di Leopoldo III d’Austria.