Comune di Bobigny – (93)

Informazioni

Storia dello stemma e del comune

Bobigny è oggi una città del Dipartimento della Seine-Saint-Denis, nella Regione dell’Île-de-France. Il toponimo deriva dal personale latinizzato Balbinius, che la tradizione vuole esser stato un generale romano fondatore di un “prædium” (podere, fondo agricolo) presso la foresta di Bondy che da lui prese nome: BALBINIACUS. Un insediamento esisteva in questo luogo ben prima dell’arrivo dei romani, come testimoniano i ritrovamenti di reperti del periodo gallico.

Nel 700 d.C. BOBINIACUS è menzionato in un testamento di tale Erminéthrude, che lascia ai figli la metà delle greggi e degli attrezzi in suo possesso.

Nel Medioevo il territorio è suddiviso in due feudi: uno appartenente ai signori di Livry, e l’altro all’abbazia reale di Saint-Denis.

Nel 1789 la Parrocchia di Bobigny diviene un piccolo Comune, che prospera grazie alle coltivazioni cerealicole. Durante l’assedio prussiano di Parigi del 1870 viene completamente distrutto e la popolazione si rifugia entro le mura parigine. Solo più tardi il villaggio viene ricostruito fino a divenire un satellite della conurbazione della capitale.

Dal 1 gennaio 1968 Bobigny è capoluogo e sede della Prefettura del nuovo Dipartimento (uno della Petite-Couronne di Parigi) della Seine-Saint-Denis (anche la storica abbazia di Saint Denis diviene sede cattedrale di una nuova Diocesi).

Lo stemma attuale, portato senza elementi esteriori, della città si blasona: “D’or au sautoir de gueules chargé en coeur d’un écusson d’azur surchargé d’une corbeille emplie de fleurs et de fruits d’argent et sommée de sept épis de blé du meme”

In italiano: “D’oro, alla croce di sant’Andrea di rosso, caricata in cuore da uno scudetto d’azzurro sovraccarico d’una cesta piena di fiori e di frutti d’argento e cimata da sette spighe di grano dello stesso”.

 

Sant’Andrea (Saint-André) è il patrono della chiesa parrocchiale ed è richiamato dalla croce (che in italiano è detta proprio “croce di sant’Andrea”, mentre in francese è un “sautoir”), mentre lo scudetto richiama la tradizione agricola della zona, oltre che a simboleggiare l’abbondanza e la prosperità nella buona amministrazione.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Si ringrazia Alessandro Neri per la gentile collaborazione

Stemma Ridisegnato


Disegnato da: Massimo Ghirardi

Stemma Ufficiale


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Profilo araldico


“D’oro, alla croce di sant’Andrea di rosso, caricata in cuore da uno scudetto d’azzurro sovraccarico d’una cesta piena di fiori e di frutti d’argento e cimata da sette spighe di grano dello stesso”.

Colori dello scudo:
oro

LEGENDA

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