Comune di Bellante – (TE)

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Info
  • Codice Catastale: A746
  • Codice Istat: 67006
  • CAP: 64020
  • Numero abitanti: 7176
  • Nome abitanti: bellantesi
  • Altitudine: 354
  • Superficie: 49.91
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 18.6
  • Comuni confinanti:

    Campli, Castellalto, Mosciano Sant'Angelo, Sant'Omero, Teramo

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Lo stemma del Comune di Bellante riprende quello degli Acquaviva d’Aragona (con la sola differenza dello smalto della lingua), quello della famiglia si blasona infatti: “d’oro al leone d’azzurro linguato di rosso”.

Una rappresentazione dello stemma comunale compare sulla banderuola sulla torre civica, con alla base le iniziali dei quattro punti cardinali e sui lati da una parte il simbolo della croce, dall’altra lo stemma del paese con l’iscrizione “Universitas Bellanti” (Universitas nel senso di Comunità di tutti i cittadini).

 

Gli Acquaviva appartenevano alla grande nobiltà del Regno di Napoli, originari della Baviera giunsero in Italia nel X secolo stabilendosi nella Marca di Ancona, da dove si trasferirono nel Regno di Napoli nel XII secolo, la località di Acquaviva che ebbero in feudo al tempo degli Hoenstaufen, diede loro l’agnome.
Nel 1477 Ferdinando di Aragona concesse loro di aggiungere al proprio cognome quello di Aragona.
La famiglia fu una tra le 7 grandi casate del Regno di Napoli insieme ai San Severino, d’Aquino, Ruffo, Del Balzo, Piccolomini e Celano.

Tra i suoi membri vi furono giureconsulti, condottieri, statisti. Essa fu insignita del Grandato di Spagna e fu ricevuta nell’Ordine di Malta fin dal 1373.
Gli Acquaviva furono padroni di 164 baronie, 14 contee, 5 marchesati, 7 ducati, 2 principati e tra questi il marchesato di Bellante.

 

In particolare Marcello Acquaviva, nato nel 1533 a Napoli, figlio di Baldassarre, marchese di Bellante e di Girolama Caetani, venne nominato da papa Sisto V arcivescovo di Otranto nel 1586, poi inviato Nunzio Apostolico presso la Repubblica di Venezia e il Ducato di Savoia nel 1590.
Al suo rientro nel maggio del 1595, venne nominato Vicelegato a Bologna. Restò nella città felsinea solo quattro mesi ottenendo, dietro sua insistenza, di essere rimosso; cosa che gli provocò lo sfavore della Curia.
Ritiratosi nella sua diocesi di Otranto vi restò fino alla morte non riuscendo ad ottenere il cardinalato a cui aspirava.
Morì nel 1617 a 84 anni di età a Sant’Omero negli Abruzzi.

 

Oggi Bellante è un pittoresco borgo antico con un notevole centro storico. 

Sorto probabilmente all’epoca dei Franchi, raggiunse il suo massimo splendore nel XIII secolo, sotto Gualtieri di Bellante. La cittadina appartenne poi agli Acquaviva di Atri che, nel XVI secolo, ne diventarono i marchesi e la governarono quasi ininterrottamente fino al 1775.

 

Nota di Massimo Ghirardi

Disegnato da: Massimo Ghirardi

BLASONATURA

“D’oro al leone di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune”.

SMALTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
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Reperito da: Luigi Ferrara

Disegnato da: Bruno Fracasso

BLASONATURA

“Drappo di azzurro…”

COLORI
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LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    25 Febbraio 1985

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