Comune di Badia Tedalda – (AR)
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Info
- Codice Catastale: A541
- Codice Istat: 51003
- CAP: 52032
- Numero abitanti: 1118
- Nome abitanti: badiesi
- Altitudine: 756
- Superficie: 119.05
- Prefisso telefonico: 575
- Distanza capoluogo: 57.1
- Comuni confinanti:
Borgo Pace, Casteldelci, Pennabilli, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Sant'Agata Feltria, Sestino, Verghereto.
- Santo Patrono: San Michele Arcangelo (29 settembre).
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Badia Tedalda – probabilmente compresa, in epoca bizantina, nei domini dell’Esarcato ravennate – fu tra i feudi concessi da Ottone I al suo vassallo Goffredo di Ildebrando (967) come facente parte della cosiddetta Massa Verona. Successivamente dominata dai conti di Montedoglio, tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV venne in possesso di Uguccione e poi del figlio Neri della Faggiola, che si giovarono dell’appoggio dei Visconti di Milano in chiave antifiorentina. Passò infine a Firenze, seguendone poi le sorti, dalla metà del XV secolo, quando la repubblica, uscita vittoriosa dalla battaglia di Anghiari, troncò definitivamente i conati espansionistici dei Visconti in Toscana, annettendosi tutti i piccoli potentati locali che avevano appoggiato le mire antifiorentine dei duchi di Milano.
- Geografia: 57.1
- Toponomastica:
Antica “mansio” del periodo romano, luogo di sosta lungo l’itinerario per il valico appenninico della Via Ariminensis, che collegava l’Aretino alla Romagna attraverso l’Alta Val Tiberina divenne parte della Massa Trabaria nel periodo tardo-imperiale, il territorio dal quale si traeva il legname da costruzione per gli edifici romani (che veniva inviato per via fluviale lungo il corso del Tevere).
Durante l’epoca bizantina fece parte dell’Esarcato di Ravenna e, nel Medioevo, fu sede di due abbazie benedettine che presero nome dalle rispettive famiglie fondatrici: quella “degli Arduini” e quella “dei Tedaldi”, da quest’ultima deriva il toponimo attuale, cenobi che furono uniti nel 1205 sotto un unico abate, dipendente direttamente dalla Santa Sede e signore feudale di tutta la Valmarecchia.
Nel XV secolo l’autorità abbaziale venne soppiantata da quella laica dei signori di Montedoglio, poi dei Faggiolani, quindi dei Tarlati; fin al 31 dicembre 1489 divenne soggetta alla Repubblica di Firenze, dalla quale veniva nominato il podestà, con la quale passerà al Granducato di Toscana.
Il Comune di Badia Tedalda venne costituita «motu proprio» da Leopoldo Primo il 27 luglio 1775.
Lo stemma del Comune si blasona: “Di rosso alla fascia d’azzurro caricata di due stelle di sei raggi d’oro, accompagnata in punta da tre bisanti d’oro” formalmente riconosciuto con Decreto del Capo del Governo del 29 aprile 1930. Non è chiara la sua origine, secondo Passerini non è quella propria del comune “… e assai probabile l’arme propria di taluna privata famiglia che il municipio, trovandola, ha creduto esser la sua”.
Nota di Massimo Ghirardi e Michele Turchi
Bibliografia:
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
Pagnini G.P. (a cura di). GLI STEMMI DEI COMUNI TOSCANI AL 1860. Polistampa/Giunta Regionale Toscana, Firenze 1991.
STEMMA RIDISEGNATO

STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Di rosso alla fascia d’azzurro caricata di due stelle d’oro di sei raggi, accompagnata in punta da tre bisanti dello stesso”.
SMALTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
Drappo di azzurro…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
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- altro
- motto
- istituzione nuovo comune