Città di Asiago – (VI)
Articoli correlati
Info
- Codice Catastale: A465
- Codice Istat: 24009
- CAP: 36012
- Numero abitanti: 6485
- Nome abitanti: asiaghesi
- Altitudine: 1001
- Superficie: 162.98
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 65.0
- Comuni confinanti:
Borgo Valsugana, Caltrano, Calvene, Castelnuovo, Conco, Enego, Foza, Gallio, Grigno, Levico Terme, Lugo di Vicenza, Lusiana, Ospedaletto, Roana, Rotzo, Valstagna, Villa Agnedo.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
Molto probabilmente il nome deriva da “fundus Aselliacus”, cioè terreno, possedimento di Asellius.
Fu per secoli capitale della Federazione dei Sette Comuni.
Venne distrutta nel 1487 da milizie tedesche e nel 1916 durante la battaglia degli Altopiani.
Nell’ultima guerra fu centro della resistenza partigiana e meritò un alto riconoscimento militare.
L’altopiano dei Sette Comuni
Nel 1958 venne scoperta nel bosco di Prunno la stazione preistorica Raffaello Battaglia: i numerosi manufatti litici rinvenuti sono fatti risalire al periodo epigravettiano.
In qualche località dell’altopiano (Rotzo, Roana) si conservò a lungo una specie di dialetto detto cimbro. Si riteneva che tale dialetto fosse in relazione con l’origine delle popolazioni dei Sette Comuni, discendenti, si credeva, dalle tribù cimbriche sconfitte da Caio Maria nel 104 a.C.. Studi recenti negano però qualsiasi rapporto con tali popolazioni e attribuiscono l’importazione del dialetto a tribù nordiche di varie origine scese in Italia verso il mille.
Il primo documento che parla dell’altopiano di Asiago risale al 917; con esso parte del territorio veniva donata dall’imperatore Berengario a Silicone, vescovo di Padova. Fino al XII secolo si alternarono nel possesso del territorio i vescovi di Padova, Vicenza e gli Ezzelini.
Alla fine, nel 1301, la regione si costituì in Reggenza o Federazione dei Sette Comuni (Asiago, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roano, Rotzo) il cui governo centrale si stabilì ad Asiago.
Nel 1327 la Federazione, mantenendo sempre la propria autonomia, passò agli Scaligeri, nel 1387 ai Visconti e nel 1404 a Venezia.
Nel 1508-09 l’altopiano fu invaso dagli eserciti di Massimiliano I.
Nel 1797 cadde la Repubblica di Venezia, ma la Federazione continuò a godere di una certa autonomia fino al 1807.
Dal 1807 al 1814 subì il dominio napoleonico e in seguito, fino al 1866, quello austriaco.
Da quest’ultimo anno in poi entrò a far parte del Regno d’Italia.
La Grande Guerra
La guerra del 1915-18 infuriò terribile in tutta questa zona, che fu l’oggetto principale dell’offensiva austriaca del 1916 e della seguente controffensiva italiana. Nel 1915 il confine, che passava per il Pasubio, Velo d’Astico, le Mandrielle, Cima della Caldiera e Monte Forcellona, fu oltrepassato ovunque dai nostri per occupare posizioni più favorevoli; l’offensiva austriaca del ’16 ci costrinse però ad arretrare.
La seguente controffensiva ci restituì in breve gran parte del terreno perduto e le posizioni così ottenute furono sistemate validamente a difesa. La controffensiva italiana si era arrestata al Monte Ortigara, a nord-est di Asiago, la cui conquista ci avrebbe permesso di affacciarci alle retrovie austriache in Valsugana. Contro questo monte, definito Calvario degli alpini, il 10 giugno 1917 furono lanciate all’attacco 12 divisioni, sostenute da 1.500 cannoni e 145 aerei, che riuscirono, pur con perdite gravissime, a occuparne gran parte spingendosi fino al Passo dell’Agnella. Purtroppo le divisioni che dovevano operare a sud non erano riuscite ad avanzare; il mattino del 25 si scatenò una violenta controffensiva austriaca. Alpini, fanti e bersaglieri si batterono con disperato valore, ma furono costretti a retrocedere.
Il monte reca tuttora le tracce indelebili della terribile lotta. Una colonna spezzata, postavi nel 1920, ammonisce: “Per non dimenticare”.
Nel giugno 1918 si combattè ancora su queste posizioni, ma la 6ª Armata, coadiuvata da inglesi e francesi, resistette al tentativo austriaco di rompere le linee fra Astico e Brenta.
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Davide Papalini
Fonte: Giovanni Giovinazzo
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

BLASONATURA
“Partito: al primo di Asiago: d’oro alla croce di rosso; al secondo: d’azzurro alla fascia di rosso; sopra: tre facce barbute al naturale, bendate in fronte rispettivamente d’oro, di rosso, d’argento, accostate sotto: quattro facce giovanili, come sopra, al naturale, accostate e poste in fascia. Lo scudo sarà fregiato dalla corona di Città, secondo la richiamata immagine e contornato da un ramo di quercia ed un ramo d’alloro uniti da un nastro rosso ed uno azzurro. Sarà altresì fregiato dalle medaglie delle quali la Città di Asiago è stata insignita: Croce di Guerra e Medaglia d’argento al Valore Militare”.
NOTE
Questo è l’unico stemma che il Comune di Asiago riconosce come suo e che va utilizzato nelle comunicazioni ufficiali.
ATTRIBUTI
SMALTI
OGGETTI
OGGETTI
ALTRE IMMAGINI
GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Pasquale Fiumanò
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di giallo alla croce di rosso. Intorno al drappo una bordura d’azzurro filettata e mostreggiata di rosso. La bordura ornata di elementi decorativi e caricata in alto, nel centro, della corona civica, e all’intorno, poste simmetricamente delle sette teste raffigurate nello stemma. Il drappo terminerà con sei code simili alla bordura, frangiate d’oro”.
COLORI
PARTIZIONI
ALTRE IMMAGINI
BANDIERA RIDISEGNATA

Fonte: Roberto Breschi
Disegnato da: Bruno Fracasso
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di giallo alla croce di rosso…”
ALTRE IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune