Città di Arquà Petrarca – (PD)

borghi più belli d'Italia

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Info
  • Codice Catastale: A434
  • Codice Istat: 28005
  • CAP: 35032
  • Numero abitanti: 1860
  • Nome abitanti: arquatesi
  • Altitudine: 80
  • Superficie: 12.52
  • Prefisso telefonico: 0
  • Distanza capoluogo: 17.7
  • Comuni confinanti:

    Galzignano Terme, Monselice, Baone.

Storia del Comune e informazioni Emblemi civici

Il cronista Andrea Gatari riferisce che il 12 agosto 1397 sfilò in Prato della Valle a Padova al cospetto di Francesco Novello da Carrara anche la “Vicheria di Arqua huomini di Monte sotto una bandiera bianca, nella quale era un’Ala d’un’ Aquila nera…”

 

Sembra che l’attuale simbologia sia stata assunta in epoca di dominazione veneziana.

 

L’unico autore che accenna all’attuale stemma è il De Concini nel 1874.

 

In documenti custoditi all’ Archivio di Stato di Venezia, datati 2 settembre 1876 si fanno diverse ipotesi sugli elementi contenuti nello stemma:

 

Il campo rosso ricorderebbe il locale castello distrutto all’epoca di Attila

La croce simboleggerebbe l’avvenuta riunione degli sparsi e fuggiaschi abitatori “doppiamente redenti” (dal paganesimo e dal ferro e fuoco).

 

Negli stessi atti si ipotizza che il colore rosso e la croce ricordino Francesco Petrarca, già canonico onorario della Cattedrale di Padova oppure al periodo delle Crociate.

 

Il monte argento evidenzia la posizione geografica e la particolare feracità del luogo, purtroppo fuori dalle grandi vie di comunicazione, per cui non si è voluto adoperare il metallo più prezioso: l’oro.

 

La ghirlanda ricorda sicuramente il poeta Francesco Petrarca coronato nel Campidoglio nel 1341 e che trascorse gli ultimi anni ad Arquà (morì nella notte tra il 18 ed il 19 luglio 1374).

 

Il gonfalone venne concesso con RD 15 maggio 1930 e Lettere Patenti 19 agosto 1932.

 

 

Nota di Giancarlo Scarpitta

 

Fu un centro di origine medioevale sorto, probabilmente, su un insediamento più antico lungo una linea difensiva dei rilievi dei Colli Euganei.

La tradizione cita un leggendario tempio dedicato ad Apollo costruito sul Monte Castello.

Il nome, derivato da ARQUATUM, poi volgarizzato in ARQUADA, compare in documenti del 985 come “Castrum” con annessa pieve di Santa Maria (citata nel 1026).

Feudo degli Estensi fu però assoggettata da Padova che nel 1276 nominava il podestà.

I Da Carrara, divenuti signori di Padova ne fecero una Vicaria con dominio anche su Montegrotto, Galzignano e Baone, in quell’epoca divenne sede della dimora di Francesco Petrarca, che vi morì nel 1374 e fu sepolto nella tomba monumentale che ancora esiste (soggetta in tempi recenti di un’accurata indagine scientifica e storica).

Nel 1405 passò sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia.

Nel 1868 ha assunto il determinante PETRARCA.

Stemma: “Di rosso, alla croce latina d’argento fondata su un monte naturale dello stesso, cimato da una corona d’alloro di verde. Ornamenti esteriori di Comune”.

La corona laurea (attributo dei poeti) nonché la croce, ovviamente, alludono al Petrarca che tutt’ora riposa nella località.

 

Note di Massimo Ghirardi 

Disegnato da: Giancarlo Scarpitta

BLASONATURA

“Di rosso, alla croce latina d’argento fondata su un monte naturale dello stesso, cimato da una corona d’alloro di verde. Ornamenti esteriori di Comune”.

D.P.C.M. 10 aprile 1930

SMALTI
ALTRE IMMAGINI

Versione di Massimo Ghirardi

LEGENDA

  • stemma
  • gonfalone
  • bandiera
  • sigillo
  • città
  • altro
  • motto
  • istituzione nuovo comune
    Decreto del Presidente della Repubblica (DPR)
    concessione
    24 Giugno 2003

    Decreto del Capo del Governo (DCG)
    riconoscimento
    10 Aprile 1930

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