Comune di Aquileia – (UD)
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Info
- Codice Catastale: A346
- Codice Istat: 30004
- CAP: 33051
- Numero abitanti: 3493
- Nome abitanti: aquileiesi
- Altitudine: 5
- Superficie: 36.84
- Prefisso telefonico: 0
- Distanza capoluogo: 38.4
- Comuni confinanti:
Fiumicello, Grado, Terzo d'Aquileia, Villa Vicentina.
Storia del Comune e informazioni Emblemi civici
La città romana di AQUILEIA fu fondata nel 181 a.C. e fu una importantissima “colonia” all’incrocio di fondamentali vie di comunicazione, dotata di un porto fiorente.
La città è nominata anche da Cesare nel “De Bello Gallico” (I, 10,3), da Livio, da Tolomeo III, da Strabone e da numerosi altri autori classici.
Questo importante centro fu distrutto una prima volta da Attila nel 452 e una seconda volta dai longobardi nel 568 non riuscendo più a risollevarsi pienamente.
La tesi più accreditata per l’origine del nome è quella che lo fa derivare da Aquilis o Aquilegium, nome di origine celtica del corso d’acqua che bagnava il centro abitato; infatti con il suffisso “-eja” significherebbe “città sull’Aquilis” (a sua volta da “aqus”: oscuro, profondo; analogamente all’etimologia del nome del vento “Aquilo” o “Aquilone”: “che rende oscuro il cielo”).
Per i greci era AKULEJA, da ciò alcuni han ipotizzato una derivazione dal venetico “akul” (analogamente a Acelum/Asolo), derivazione dell’indo-europeo “ak” (acuto, aguzzo, appuntito) in riferimento alla posizione sulla “punta tra due corsi d’acqua”.
Lo stemma della città di Aquileia è derivato da quello del Patriarcato omonimo: del quale si conoscono due armi principali: 1) “di nero alla croce tripla trifogliata d’argento”, probabilmente più antica e 2) “d’azzurro all’aquila d’oro al volo abbassato”. Da quest’ultima è derivato direttamente lo stemma della Provincia di Udine e, modificato, anche quello della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia.
Il più antico sigillo della città risale al 1162, esso riporta un edificio e la legenda “+ Aquilegia Civitas”; in un esemplare successivo compare per la prima volta l’arma parlante della città, cioè l’aquila volta a destra troneggiante sul “palatium” turrito e merlato, intorno ad essa è presente la legenda “+ Vrbs Hec Aqvilegiae Capvd est Italiae”.
Il Comune utilizzò anche, tra il 1868 e il 1928, uno stemma: ”d’azzurro al castello turrito merlato d’oro e finestrato e portonato di nero, posato sulla campagna di verde, sormontato dall’aquila d’oro tenente i fulmini di rosso negli artigli.
Pur godendo del titolo di “città” il Comune preferisce fregiarsi della corona civica d’argento del rango di Comune.
Il Patriarcato di San Pietro d’Aquileja era, dopo Roma, l’unica istituzione vescovile patriarcale medioevale d’Italia (anche se tradizionalmente di area culturale germanica), il cui vescovo metropolita (o arcivescovo) era sovrano del Friuli e di un esteso territorio che andava dalla costa veneta all’Austria e Slovenia.
Nel periodo longobardo i Patriarchi abbandonarono la residenza nelle decaduta città romana di Aquileia per trasferirsi a Cividale (oggi Cividale del Friuli).
Nel XIII secolo le sede fu trasferita nel castello di Udine che lasciarono nel 1420, dopo la conquista da parte della Repubblica di Venezia, per trasferirsi nel nuovo Palazzo Patriarcale della città. Lo stemma di signoria del Patriarcato, che raffigurava le signorie riconosciute al Patriarca dalla Serenissima, era: inquartato, nel primo e quarto d’azzurro all’aquila d’oro, nel secondo di rosso al castello merlato attraversato dalla banda d’azzurro caricata di un ramoscello di quercia, o di vite, nel terzo d’argento alla croce di Sant’Andrea di rosso, riunendo le armi di Aquileia, San Vito al Tagliamento e San Daniele.
Il titolo di “Patriarca d’Aquileja” è stato soppresso nel 1751 e oggi i territori italiani sono suddivisi tra diverse diocesi del Nord-Est (Udine e Gorizia sono divenute sedi arcivescovili).
Nota di Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo
Bibliografia
AA.VV. DIZIONARIO DI TOPONOMASTICA. Storia e significato dei nomi geografici italiani. UTET, Torino 1997.
Baum (Wilhelm). I CONTI DI GORIZIA. Una dinastia nella politica europea medioevale. Provincia di Gorizia/Libreria Editrice Goriziana, Gorizia 2000.
ARALDICA CIVICA DEL FRIULI. pp. 40-54. a cura di Giovanni Maria Del Basso. Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, Fagagna 1978.
STEMMA RIDISEGNATO

Reperito da: Enrico Filaferro
Fonte: Giovanni Giovinazzo
Disegnato da: Massimo Ghirardi
STEMMA ACS

STEMMA UFFICIALE

LOGO

GONFALONE RIDISEGNATO

Disegnato da: Bruno Fracasso
GONFALONE UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo rettangolare di stoffa azzurra, terminato nella parte inferiore a cinque bandoni, bordato d’oro e caricato di un’aquila al volo abbassato d’oro. Il drappo sarà inchiodato per il lato corto superiore ad un’asta orizzontale e sospesa mediante lacci di azzurro e cimata da una freccia d’oro”.
COLORI
ALTRE IMMAGINI
Altro gonfalone in uso
BANDIERA RIDISEGNATA

Fonte: Roberto Breschi
Disegnato da: Bruno Fracasso
BANDIERA UFFICIALE

BLASONATURA
“Drappo di azzurro caricato dello stemma comunale…”
ALTRE IMMAGINI
SIGILLO RIDISEGNATO

SIGILLO UFFICIALE

BLASONATURA
« Sigillo rotondo caricato al centro di un’aquila come quella dello stemma con intorno la leggenda latina: Communitas civitatis Aquileiæ ».
ALTR IMMAGINI
LEGENDA
- stemma
- gonfalone
- bandiera
- sigillo
- città
- altro
- motto
- istituzione nuovo comune